Khaled Seifi, 60 anni compiuti da poco, ha passato gran parte della vita a realizzare progetti per i giovani, in particolare quelli del suo campo profughi, Dheisheh, alla periferia di Betlemme. «Ho insegnato per 15 anni – ci diceva domenica scorsa – e quel periodo mi è servito a capire cosa pensano, desiderano e sognano i giovani. Ogni palestinese, giovane o anziano, vuole la libertà, poter vivere senza l’occupazione israeliana, però i giovani hanno più creatività, immaginano cose che un adulto non riesce più a vedere. Per questo, lavorare con loro è stimolante, mi sorprendono sempre».