03 dicembre 2015

Voci di non violenza, dal villaggio di At-Tuwani

Il Gruppo Aiutiamo Tuwani Vicenza organizza per l'


11 dicembre alle ore 20.30

presso Villa Lattes
in via Thaon di Revel 44, Vicenza



Il villaggio di At-Tuwani si trova tra le colline a Sud di Hebron, nei territori da sempre appartenenti al
Bambini ad At-Twani
popolo palestinese e dal 1967 occupati da Israele, che tenta di scacciarne gli abitanti per insediare i propri coloni. Dal 2004, i pastori che popolano At-Tuwani hanno deciso di rimanere nelle proprie terre attuando forme di resistenza nonviolenta alle aggressioni dei coloni. Grazie alla collaborazione del progetto Operazione Colomba, volontari da tutto il mondo hanno accompagnato le azioni degli abitanti di Tuwani e la loro lotta quotidiana per vivere pacificamente nel proprio paese.


“Voci di non violenza” è un evento ideato e organizzato da un gruppo di giovani che nel 2010 si è recato a Tuwani: ragazzi che hanno potuto vedere coi propri occhi che cosa succede in questo piccolo villaggio.

suor Alicia in un campo nomadi palestinese

Non sarà una conferenza, quindi: la serata servirà a conoscere la realtà nonviolenta di Tuwani, cercando di sostenere concretamente la loro lotta. Operazione Colomba ha bisogno di fondi per sostenere il progetto. La realtà di Tuwani ha bisogno di essere conosciuta e finanziata.

L’evento vedrà la partecipazione di sorella Alicia Vacas, suora comboniana che da anni sostiene progetti di aiuto al popolo palestinese - le è stato riconosciuto il premio “Ponti, non Muri” 2015 di Pax Christi - e la testimonianza dal vivo di alcuni volontari che oggi collaborano sul campo con Operazione Colomba.

Per tutta la serata sarà attivo un ampio punto ristoro con buffet libero.

Potete vedere il progetto #InsiemeATuwani a questo link: Operazione Colomba, Insieme per Tuwani 

Un libro su papa Francesco e la Palestina

Vi segnaliamo un interessante e più che mai attuale libro, uscito di recente, che con lo sguardo di papa Francesco ci aiuta a riflettere sulla situazione della Palestina e del Vicino Oriente.

Nessuno strumentalizzi Dio
di Romina Gobbo


Il libro, uscito nel marzo 2015, rievoca la visita di papa Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014), visita che è stata dirompente, tanto da tracciare una linea di demarcazione tra un prima e un dopo. 

I gesti e le parole del Santo Padre hanno ispirato questo libro-reportage. Che parte da quel “pellegrinaggio di preghiera” per parlare poi in maniera ampia della Terra Santa, un territorio ricco di bellezza, ma anche di contraddizioni. Dove l’atmosfera multiculturale convive con il conflitto israelo-palestinese e l’equilibrio tra le religioni (Ebraismo, Cristianesimo, Islam) si regge sulla quotidianità. 

Lo chiama “il dialogo del condominio” padre Pierbattista Pizzaballa, francescano, Custode di Terra Santa. Assieme alla sua voce, ci sono quelle di monsignor Fouad Twal, Patriarca dei Latini di Gerusalemme, fra' Massimo Pazzini, decano dello Studium Biblicum Franciscanum, monsignor Giuseppe Lazzarotto, nunzio apostolico in Israele, Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, e tanti altri. 

Un libro, quindi, che volge lo sguardo sulla situazione geopolitica, sulle incomprensioni reciproche, sugli errori commessi, sulle rivendicazioni e sulle accuse, tutti elementi fondamentali per capire un conflitto ormai cronicizzato, e che alterna momenti di “calma apparente” ad altri di crisi acute. Le frasi del Santo Padre che aprono ogni capitolo tengono alta la nostra attenzione sull’urgenza della pace. È un grido accorato – che papa Francesco reitera in continuazione, mentre il mondo, soprattutto il Medio Oriente, è in fiamme – e che non può non smuovere le coscienze. 


Romina Gobbo, vicentina, laurea in Scienze politiche a Padova, diploma di corso avanzato per giornalisti in aree di crisi e Master di primo livello in Studi sull'Islam d'Europa, è giornalista professionista. Collabora con Avvenire e Famiglia Cristiana, con diversi reportage all'estero, in particolare su tematiche connesse ai diritti umani, alla pace, al dialogo islamo-cristiano, alle attività missionarie e di volontariato. Ha all'attivo una pubblicazione di carattere sociale, sui temi della vita, pubblicata dal Centro aiuto alla vita di Vicenza.

Romina Gobbo, "Nessuno strumentalizzi Dio!" - Papa Francesco in Terra Santa: l'urgenza della pace, Gabrielli Editori, pp. 128, 13€ 

27 novembre 2015

Gideon Levy a Vicenza, martedì 1 dicembre


Il Comitato vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi
(Amnesty - ARCI - Associazione Civica Vicenza Capoluogo - Associazione Nuova Sinistra - CGIL - Donne in rete per la Pace - Pax Christi - Progetto Sulla Soglia - 
Salaam ragazzi dell'olivo)

con il patrocinio del 
Comune di Vicenza

organizza un incontro 

martedì 1° dicembre 2015 alle ore 20.30
presso i Chiostri di Santa Corona di Vicenza 
per ascoltare la testimonianza di Gideon Levy sul quesito

“ Quale pace per i due popoli? ”



Gideon Levy, ebreo israeliano, saggista e giornalista del quotidiano Haaretz, dal 26 novembre al 2 dicembre è  in Italia e in Slovenia per un intenso tour culturale che lo vede ospite di varie associazioni a Trieste, Lubiana,  Venezia, Vicenza e Milano per esporre il suo punto di vista circa il Medio Oriente, i conflitti che agitano quella regione,  le prospettive e le eventuali, possibili azioni per raggiungere una soluzione giusta.

La sua voce, oltre ad essere particolarmente autorevole, in Israele rappresenta una voce fuori dal coro in quanto i suoi editoriali, così come pure i suoi saggi, sono fortemente critici delle azioni e delle logiche che guidano i governi israeliani, in modo particolare i governi di destra. Il giornale per il quale lavora rappresenta una voce democratica in un Stato, come quello di Israele, che rischia quotidianamente di affondare la democrazia che tutto l'Occidente gli riconosce, nel disprezzo di circa 80 Risoluzioni Onu non rispettate e nelle rappresaglie alle risposte, sia pacifiche che violente, che il popolo palestinese dà alla  illegittima e illegale occupazione dei suoi Territori.

La voce critica, ma pur sempre israeliana, di un attento analista della situazione israelo-palestinese sarà pertanto un'occasione di approfondimento, di conoscenza ed anche di riflessione su quanto accade sull'altra sponda del Mediterraneo. 

E'ultimo, ma il più importante, appuntamento tra le iniziative proposte per ricordare il 29 novembre, giornata ONU di solidarietà con il popolo palestinese.

Nel difficile e cupo momento in cui viviamo, è più che mai necessario proporre momenti di conoscenza, dialogo, confronto e Gideon Levy è testimone onesto, coraggioso, coerente.

17 novembre 2015

Uno sguardo su Israele e Palestina - prossimo film il 24 novembre

Cari amici, 
dopo "La sposa di Gerusalemme", un bel film che ci ha portato nel cuore del centro storico della grande città santa, immersi nella vita di tutti i giorni di questo popolo con tutti i suoi problemi e le sue speranze, ecco il secondo appuntamento.

Il Comitato vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi
(Amnesty - ARCI - Associazione Civica Vicenza Capoluogo - Associazione Nuova Sinistra - CGIL - Donne in rete per la Pace - Pax Christi - Progetto Sulla Soglia - 
Salaam ragazzi dell'olivo)

Il Cinema Primavera

in collaborazione con 
Associazione Amicizia Sardegna-Palestina - Al Ard Doc Film Festival 

con il patrocinio del 
Comune di Vicenza

invitano al secondo film della rassegna

“UNO SGUARDO su ISRAELE e PALESTINA”



THE FADING VALLEY
di Irit Gal
Martedì 24 novembre ore 20.30 
Cinema Primavera, in Via Ozanam a Vicenza


The fading valley (Israele 2013, 54'). Nella fertile Valle del Giordano, i pascoli dei contadini palestinesi sono stati dichiarati zona militare, i loro pozzi sono stati sigillati e l'acqua viene deviata alle colonie israeliane. Senza acqua non c'è vita e l'agricoltura sta scomparendo. Questo film testimonia la vita di questi agricoltori i cui diritti sono stati spazzati via e che sono considerati "illegali" nella propria terra.

Irit Gal, regista e scrittrice israeliana, ha diretto numerosi documentari che trattano la violazione dei diritti umani e l'impatto dei conflitti politici sulle persone, Gal ha diretto film nei Territori Palestinesi Occupati, ha documentato zone colpite da calamità naturali, è stata capo redattrice di numerosi programmi televisivi e direttrice del dipartimento del documentario di Telad (Israele Canale 2).


Leggete un circostanziato commento del film-documentario su Bocchescucite - Voci dai territori occupati.

A parziale copertura delle spese, verrà chiesto un contributo di 3 euro per l'ingresso.

06 novembre 2015

Uno sguardo su Israele e Palestina - prossimi film il 17 e il 24 novembre

Cari amici, 
è passata l'estate, è passato un po' di tempo durante il quale non abbiamo inviato proposte.
Sono stati mesi duri e di grande sofferenza per il popolo palestinese, anche se di questo i mass media parlano poco, limitando le notizie a singoli fatti di sangue ed evitando di parlare del problema di fondo - l'occupazione - che persiste e anzi si aggrava sempre più.

Per riportare il nostro cuore in Palestina, Salaam ragazzi dell'olivo propone in questo periodo tre appuntamenti: la proiezione di due film (il 17 e il 24 novembre) e l'importante incontro (il 1 dicembre) con lo scrittore e giornalista del settimanale israeliano “Haaretz” Gideon Levy. 
Intanto ecco il primo invito
  
“UNO SGUARDO su ISRAELE e PALESTINA”


LA SPOSA DI GERUSALEMME
di Sahera Dirbas
Martedì 17 novembre ore 20.30 
Cinema Primavera, in Via Ozanam a Vicenza

Jerusalem bride (Palestina 2010, 75'), è la storia di un matrimonio. E’ la storia di una ragazza palestinese che nella vita fa l’assistente sociale e del suo uomo, cameriere. Ma è anche la storia di una intera comunità, quella di Gerusalemme, composta da parenti, genitori, fratelli, amici e non solo. Una storia-pretesto, per metà fiction e per l’altra metà documentario, che ci catapulta nel cuore del centro storico della grande città santa delle tre religioni monoteiste, nella vita di tutti i giorni di questo popolo con tutti i suoi problemi e le sue speranze.
Il film è sì una storia “leggera”, ma è anche girato con grande capacità di coinvolgimento. Ben consapevole della durezza della vita quotidiana gerosolimitana, Sahera Dirbas ha saputo descrivere alla perfezione una realtà difficile grazie al suo modo di fare cinema, indipendente, militante e a basso costo.

Sahera Dirbas è nata a Haifa nel 1964, ma tuttora risiede a Gerusalemme. Ha girato anche altri film: “Stranger in my home” (2007), “Una manciata di terra” (2008), “138 pound in my pocket” (2009, premiato al Festival del Cinema Euro- Arabo di Santiago de Compostela), “Giving a new life” (2012), “Deir Yassin village and massacre” (2012).
Proiezione in collaborazione con Associazione Amicizia Sardegna-Palestina - Al Ard Doc Film Festival 2015-2016. A parziale copertura delle spese, chiediamo 3 euro per l'ingresso.

09 maggio 2015

Una trilogia palestinese, di Mahmoud Darwish


martedì 19 maggio alle 20.30 
presso il Centro Documentazione e Studi "Presenza Donna"
in contrà San Francesco Vecchio 20, Vicenza
sarà presentato il libro di Mahmoud Darwish

Una trilogia palestinese

I tre romanzi di uno dei più grandi poeti arabi contemporanei


  • Diario di un’ordinaria tristezza (1973) 
  • Una memoria per l’oblio (1987)
  • In presenza dell’assenza (2006)



Interverranno
Elisabetta Bartuli
arabista, curatrice del volume
Ramona Ciucani
arabista, traduttrice del volume 



"Ma non mi sono mai abituato alla mancanza del caffè del mattino, né a bere quella risciacquatura che è il tè. Che sia per questo che non mi sono adattato alla prigione? Un’amica, dopo che mi rilasciarono dalla prima prigionia, mi chiese: ‘Ti è andata bene?’ e io risposi: ‘No, perché non danno il caffè’ ”Così racconta la sua esperienza nel libro autobiografico “Una memoria per l’oblio” il grande poeta palestinese Mahmud Darwish, più volte prigioniero nelle carceri israeliane dal 1961 al 1970.

Josè Saramago lo definisce il più grande poeta del mondo. Mahmud Darwish è nato nel 1941 nel villaggio di al-Birweh, in Galilea. Il suo villaggio natale fu distrutto nel 1948 durante il primo conflitto arabo-israeliano. Fin da bambino Darwish si ritrovò “ospite illegale” nel suo stesso paese. Da giovane fu arrestato e condannato più volte a pene detentive, per la sua presenza in Israele senza permesso e per aver recitato poesie in pubblico. Studiò la lingua ebraica israeliana, perfezionando la conoscenza della sua lingua natia. Cominciò l’attività pubblicistica a diciannove anni e si costruì una solida preparazione linguistico-letteraria. Nel 1988 Mahmoud Darwish ha redatto il testo della Dichiarazione d’Indipendenza dello Stato Palestinese ed è stata la prima e ad oggi unica personalità palestinese dopo Arafat alla quale sono stati concessi i funerali di stato.

La sua poesia profuma spesso di caffè ed evoca momenti familiari semplici e intensi capaci di portare oltre al tempo e lo spazio.


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Con l'occasione vi ricordiamo anche il terzo appuntamento del ciclo Palestina - Voci per chi non ha voce 


martedì 12 maggio alle 20.45 
presso il B55 Polo Giovani
in contrà Barche 55, Vicenza

Verrà proiettato il film Striplife - Gaza in a day di Nicola GrignaniAlberto MussoliniLuca ScaffidiValeria TestagrossaAndrea Zambelli.
Italia 2013 (v. il trailer del film) 

24 aprile 2015

Palestina - Voci per chi non ha voce - Secondo appuntamento

Vi ricordo il secondo appuntamento del ciclo Palestina - Voci per chi non ha voce

martedi' 28 aprile alle 20.45
presso il B55 Polo Giovani
in contrà Barche 55, Vicenza

con due volontarie di Operazione Colomba

Una di loro è stata tre mesi nel villaggio di At Twani, vicino ad Hebron, in Palestina, l'altra in Libano, nel campo profughi di Tel Abbas.



Operazione Colomba è il Corpo Nonviolento di Pace dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

Operazione Colomba è un progetto aperto a tutte quelle persone, credenti e non credenti, che vogliono sperimentare con la propria vita che la nonviolenza è l'unica via per ottenere una Pace vera, fondata sulla verità, la giustizia, il perdono e la riconciliazione.

I componenti sono volontari divisi essenzialmente in due gruppi: volontari di lungo periodo, cioè persone che danno uno o più anni di disponibilità a tempo pieno e volontari di breve periodo, cioè persone che danno uno o più mesi di disponibilità.
Dal 1992 ad oggi oltre mille persone hanno partecipato ai progetti di Operazione Colomba.
Le principali caratteristiche dell'intervento di Operazione Colomba:
- la nonviolenza: forza attiva e creativa che si concretizza in azioni di interposizione, accompagnamento, mediazione, denuncia, protezione, riconciliazione, animazione...
- l'equivicinanza: condivisione della vita con tutte le vittime sui diversi fronti del conflitto, indipendentemente dall’etnia, la religione, l’appartenenza politica...
- la partecipazione popolare: non sono richiesti particolari curricoli. Di indispensabile c’è l'adesione ad un cammino sulla nonviolenza, una limpida affinità con la proposta e con la vita di gruppo, la maggiore età e la partecipazione ad un corso di formazione specifico.
Un Corpo Civile e Nonviolento di Pace
Insieme a tante altre realtà italiane (in parte riunite nel Tavolo Interventi Civili di Pace e nell'IPRI rete CCP) ed internazionali (PBI, NPF, FOR, CPT...) riteniamo sia tempo di proporre e realizzare alternative efficaci e credibili allo strumento militare per intervenire nei conflitti internazionali, inter-statali ed intra-statali.
Durante quest’ultimo ventennio la società civile mondiale ha proposto forme nuove di intervento in diversi settori della vita internazionale.
Come ha riconosciuto l'allora Segretario Generale dell’ONU, Boutros Ghali, nella sua Agenda per la Pace, le ONG e la Società Civile possono ricoprire un ruolo fondamentale nella prevenzione dei conflitti, nel mantenimento della pace e nella costruzione della pace dopo i conflitti. Numerose risoluzione della Assemblea Generale dell'ONU affermano il diritto/dovere di intervenire a tutela dei Diritti Umani.
Operazione Colomba è un modello significativo ed efficace di Corpo Civile e Nonviolento di Pace che interviene nei conflitti armati e sociali acuti.