16 maggio 2024

INIZIATIVE IN SOLIDARIETA' CON IL POPOLO PALESTINESE

 







Mentre il mondo sta seguendo con il fiato sospeso i difficili negoziati per un cessate il fuoco a Gaza e in decine di Università dilaga la protesta per l’illegalità delle occupazioni che non si sono mai fermate in Cisgiordania, riceviamo e volentieri condividiamo dal Movimento israelo-palestinese dei Combattenti per la Pace l’invito a partecipare alle Joint Ceremonies che si terranno il 12 maggio e il 15 maggio, in ricordo dei caduti di guerra (di tutte le guerre) oltre che della Nakba.
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A Bologna sono state montate le prime tende per i diritti del popolo palestinese: l'”acampada” delle studentesse e degli studenti è iniziata.
Al lavoro almeno un centinaio di ragazzi, clima rilassato e festoso, in musica, una trentina le tende sistemate in piazza Scaravilli, cuore della zona universitaria della città, racchiusa tra portici, di fronte al rettorato dell’Alma Mater.
Su un telo a mo’ di maxi schermo è stato proiettato lo streaming dell’assemblea transnazionale dei Giovani palestinesi, aperta su Twitch. Con collegamenti di colleghi di altre università in lotta: Francia, Regno Unito, Stati Uniti e anche da Birzeit, Palestina.
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                     Porto Burci - Contrà dei Burci, 27, Vicenza  

  Porto Burci - Contrà dei Burci, 27, Vicenza - 22 maggio 2024 ore 20.45


13 maggio 2024

Rivelati dettagli orribili sui detenuti palestinesi a Naqab – Servizio della CNN

 

La CNN ha rivelato dettagli orribili sui prigionieri palestinesi nel Naqab. (Foto: presa video)

Tre informatori israeliani che lavorano nel campo di detenzione di Sde Teiman in Israele, hanno rivelato abusi sistematici da parte dei militari, tra cui prigionieri immobilizzati, bendati e costretti a indossare pannolini, ha riferito la CNN .
Gli informatori hanno descritto le dure condizioni che i detenuti palestinesi devono affrontare a Sde Teiman, nel deserto del Naqab (Negev), affermando che non era loro permesso di muoversi, parlare o anche solo sbirciare sotto le bende.
“Ci è stato detto che non potevano spostarsi. Dovrebbero stare seduti in posizione verticale. Non gli è permesso parlare. Non è permesso sbirciare sotto la benda”, hanno detto gli informatori alla CNN.
Alle guardie è stato chiesto di imporre il silenzio utilizzando comandi arabi come “uskot” (zitto) e di identificare e punire gli individui descritti come “problematici”.
Hanno descritto "una perquisizione di routine in cui le guardie scatenavano cani di grossa taglia sui detenuti addormentati, lanciando una granata sonora contro il recinto mentre le truppe facevano irruzione".
Situata a circa 18 miglia dalla linea di separazione di Gaza, la struttura sarebbe divisa in due sezioni: recinti dove circa 70 detenuti palestinesi provenienti da Gaza sono sottoposti a estrema contenzione fisica, e un ospedale da campo dove i detenuti feriti vengono immobilizzati, fasciati e nutriti. attraverso cannucce.
“Li hanno spogliati di tutto ciò che somigliava agli esseri umani”, hanno detto le fonti alla CNN.
Secondo gli informatori, le percosse inflitte ai detenuti sarebbero state effettuate per ripicca e non destinate alla raccolta di informazioni.
“(I pestaggi) non sono stati fatti per raccogliere informazioni. Sono stati fatti per vendetta", avrebbe detto uno degli informatori.
Un informatore ha raccontato di aver assistito all'amputazione eseguita su un uomo che aveva subito ferite causate dalla costante chiusura lampo dei suoi polsi.
Queste testimonianze sono in linea con i dettagli di una lettera scritta da un medico che lavora a Sde Teiman, pubblicata da Haaretz il mese scorso.

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10 maggio 2024

” E’ chiara, è evidente la via della pace” messaggio di mons. Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme

                                     

Stasera, 7 Maggio 2024, esattamente dopo sette mesi, la solidarietà che esprimete anche voi al popolo palestinese è drammaticamente preziosa. Pensate solo al fatto che la Striscia di Gaza è di appena 380 Km2, con due milioni e mezzo di abitanti. Ci sono diverse città da molte migliaia di abitanti, tanti villaggi ed enormi campi profughi.
Fino a sette mesi fa Gaza City, la città più importante della Striscia, contava più di 600.000 abitanti.
Oggi il mondo può constatare che tutti i suoi villaggi e città, piccole e grandi, tutto è stato distrutto. Tutto raso al suolo. E in queste ore nell’ultima città rimasta, Rafah, alla frontiera con l’Egitto, dove da mesi sono ammassati più di un milione e mezzo persone, siamo in attesa di assistere all’ultimo massacro, un’ecatombe.

07 maggio 2024

La farsa dell’accordo Israele-Hamas

 

A Gaza festeggiano la notizia del possibile cessate il fuoco

Lunedì sera sembrava che la fine fosse finalmente in vista. Hamas aveva formalmente accettato la proposta di cessate il fuoco avanzata da Egitto e Qatar e nelle strade di Rafah e di altre città palestinesi della Striscia di Gaza sono scoppiati festeggiamenti spontanei.

Dato che il Segretario di Stato americano Antony Blinken e altri funzionari statunitensi hanno ripetutamente insistito sul fatto che Hamas costituisce l’unico ostacolo a un accordo di cessate il fuoco, si poteva perdonare ai palestinesi di credere che il giorno 213 di questo calvario genocida sarebbe stato l’ultimo.

https://www.assopacepalestina.org/2024/05/07/la-farsa-dellaccordo-israele-hamas/


Pagine Esteri, 7 maggio 2024. L’esercito israeliano ha occupato il versante palestinese del valico di Rafah, utilizzato dai civili per potersi muovere da Gaza all’Egitto. Un valico importantissimo, in modo particolare in questi mesi di guerra, per centinaia di civili, soprattutto feriti e malati. Il valico è chiuso anche per gli aiuti umanitari e Israele ne ha vietato l’utilizzo anche al personale delle Nazioni Unite: “Al momento non abbiamo alcuna presenza fisica al valico di Rafah – hanno dichiarato i portavoce ONU – perché [Israele] ci ha rifiutato l’accesso all’area”. La Striscia è dunque completamente circondata da Israele e isolata dal resto del mondo.

https://pagineesteri.it/2024/05/07/medioriente/gaza-carri-armati-israeliani-a-rafah-civili-in-fuga/


Il rapporto MSF su Gaza: si muore per malattie prevenibili

Il sistema sanitario a Gaza è devastato. Ci sono uomini, donne e bambini sempre più a rischio di malnutrizione acuta e la cui salute fisica e mentale è in rapido deterioramento.