13 maggio 2014

Salaam - ragazzi dell'olivo vi rinnova l'invito per lo spettacolo di sabato


AMNESTY-ARCI-CGIL- DONNE IN RETE PER LA PACE-PAX CHRISTI-PROGETTO SULLA SOGLIA-SALAAM RAGAZZI DELL’OLIVO
del COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE  DI M. BARGHOUTI
INVITANO LA CITTADINANZA A
“c’è  una donna  che  semina il grano”(F.De Andre’)
MUSICA, PAROLE, IMMAGINI
PER
MARWAN BARGHOUTI
CON LE OFFICINE DEL SUONO
con Paola Rossi e Stefania Carlesso
SABATO 17 MAGGIO ORE 21
CINEMA TEATRO PRIMAVERA VICENZA
INGRESSO LIBERO

Il 27 ottobre 2013 è stata lanciata, dalla cella di Nelson Mandela a Robben Island, in Sud Africa, la Campagna Internazionale per la Libertà di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi.

Marwan Barghouti è nato il 6 giugno 1959 nel villaggio di Kobar, vicino a Ramallah. E’ cresciuto nella Palestina sotto occupazione, un’occupazione che ha segnato tutta la sua esistenza e che ha dato vita alla sua battaglia per combatterla.
Divenne parlamentare con le elezioni del 1996 e successivamente nel 2006 fu rieletto come capo della lista di Al-Fatah. Nel 2009 entrò nel Comitato Centrale, l’organo più importante del partito.
Marwan è il prigioniero politico palestinese più conosciuto. Ha trascorso 17 anni nelle carceri israeliane, gli ultimi 11 consecutivi. Durante la seconda Intifada e a seguito dei due tentativi di ucciderlo, fu sequestrato dalle forze di occupazione israeliana il 15 aprile 2002.
Il 6 giugno 2004, dopo quello che gli osservatori internazionali e le delegazioni presenti hanno definito un “processo farsa”, fu condannato a 5 ergastoli e a 40 anni di reclusione.
Marwan ha subito 100 giorni di interrogatori e oltre 1000 giorni di cella  di isolamento, senza poter ricevere alcuna visita da parte dei familiari.
Attualmente la moglie può andarlo a trovare per 45 minuti ogni due settimane, mentre i suoi tre figli devono richiedere un permesso per fargli visita, permesso che viene concesso solo una volta ogni due o tre anni.
Marwan Barghouti sostiene la resistenza popolare nonviolenta contro la colonizzazione e l’occupazione israeliana. E’ stato un forte sostenitore del riconoscimento ONU e continua a fare appello ad un maggiore impegno da parte della comunità internazionale




Lo spettacolo
C’E’ UNA DONNA CHE SEMINA IL GRANO
Le Officine del Suono
con Paola Rossi e Stefania Carlesso

                             sono un gruppo di musicisti e docenti che lavorano da tempo sulla storia del ‘900, elaborando percorsi musicali, storici, letterari. In questi ultimi anni sono stati prodotti e presentati, alcuni spettacoli e “lezioni-concerto” su momenti, personaggi, eventi, che hanno caratterizzato la nostra storia recente: 
- In viaggio con Fabrizio - Genova Sardegna andata e ritorno
- Oltre le nuvole - profughi dalla guerra
- I tempi stan cambiando : il ‘68
- Camicie rosse: per il 150° dell'Unità d'Italia
- La cattiva strada: omaggio a Fabrizio De Andrè
- Tra le pagine chiare e le pagine scure: gli anni '70, la musica  leggera negli anni di piombo

C’E’ UNA DONNA CHE SEMINA IL GRANO

È’ dedicato a tutte le donne e ai loro bambini, ma anche ai malati, agli emarginati, ai diversi, agli anziani, ai profughi, a chi subisce violenze e discriminazioni o è vittima di guerra e fame. Fabrizio avrebbe voluto cosi.
Lo spettacolo ricostruisce il percorso artistico di Fabrizio dai punti di vista poetico, musicale, letterario, alternando ai brani suonati quelli recitati, riportando frammenti di interviste o divagazioni in libertà.
Vuole essere un viaggio nel mondo di Fabrizio, condiviso con tutti coloro che come noi amano le sue canzoni e hanno voglia di cantarle con noi, di farci il coro o semplicemente di scandirne il ritmo con le mani.
  
La scaletta del concerto tocca i diversi momenti della vita artistica di Fabrizio.
Ho visto Nina Volare racconta dell’infanzia, vissuta fra Genova e la campagna e rimanda alla Sardegna che Fabrizio adulto sceglie come seconda patria.
Via del Campo e La città vecchia raccontano  l'altra Genova, quella dei ladri, degli emarginati, delle prostitute.
Il Gorilla ci riporta ai cantautori francesi ai quali Fabrizio giovane si ispirava e in particolare a Brassens, come lui e prima di lui anarchico.
La canzone di Marinella racconta uno dei tanti fatti di cronaca nera che i giornali distrattamente riportano.
Bocca di Rosa è uno dei personaggi che popolano la “città degli altri”.
La guerra di Piero parla dell’uomo che rimane uomo anche in guerra e di guerra muore. C’è poi Un giudice che nato nano decide, a modo suo, di  diventare un gigante e di vendicarsi di chi l’ha maltrattato
La canzone del maggio mette in luce l’adesione di Fabrizio ai fermenti del ’68, mentre la zingarella Sally, prospetta altri mondi e modi diversi di vedere il mondo.
Volta la carta descrive il cambiamento, le differenti facce della realtà.
Fiume Sand Creek racconta brutte storie di violenza e sopraffazione. 
Hotel Supramonte e Monti di Mola narrano la Sardegna dei rapimenti e degli amori contrastati.
Creuza de ma e Le acciughe fanno il pallone ci riportano alla Genova dei vicoli e del porto, della malavita e dei pescatori e qui la storia di Fabrizio riparte e si rinnova. Don Raffaè parla di carcere e della mafia che si sostituisce ad uno stato che latita.
Franziska è la storia della donna di un bandito che si è dato alla macchia e ci riporta alla vita dura della Sardegna e al rapimento.
Il pescatore si addormenta all’ombra dell’ultimo sole di una vita vissuta intensamente

Le Officine del Suono

Beppe Casarotto              basso elettrico e voce
Cosimo Fulgione              tastiere, pianoforte
Francesco Moroni            batteria
Luigi Lodi                           chitarra ritmica
Andrea Moroni                  voce solista, chitarra
Enrico Professione          violino e voce
Roberto Sartori                 chitarre
Mauro Stocco                   sax, 12 corde e voce
Paola Rossi                       voce recitante
Stefania Carlesso            voce recitante
Martina Professione       computer


 Per maggiori informazioni  vai ai siti:
o scrivi a:        salaam.olivo@yahoo.it                miriam.gag@alice.it