21 aprile 2024

Stranieri nella loro Patria - Inaugurazione della mostra organizzata dal "Palestine Museum US" a Palazzo Mora Venezia

                                    

https://www.facebook.com/PMUSItalia/

Palazzo Mora - Centro Culturale Europeo
Strada Nova, 3659  -  Venezia, Veneto 30121

Cerimonia di apertura il 20 aprile della mostra d’arte "Foreigners nella loro Patria: Occupazione - Apartheid - Genocidio".
La mostra è curata dal Palestine Museum US fondata dall’uomo d’affari americano palestinese Faisal Saleh che, dopo oltre 40 anni di lavoro imprenditoriale, sta rivolgendo la sua attenzione alla gestione del più ambizioso progetto mediatico palestinese negli Stati Uniti. Situato a Woodbridge, nel Connecticut, negli Stati Uniti, il museo ha aperto le sue porte il 22 aprile 2018.

Lettera di Faisal Saleh:
"Grazie per il vostro sostegno alla nostra mostra palestinese. La Biennale di Venezia ha rifiutato di riconsiderare la loro decisione nonostante oltre 23.000 firme. Così abbiamo deciso di procedere con il nostro progetto senza la Biennale. La nostra mostra "Foreigners in Their Homeland", inaugurata oggi a Venezia". Cordiali saluti,

                                                             

EVENTI COLLATERALI BIENNALE D'ARTE DI VENEZIA

All'interno della Biennale sarà presente un progetto promosso dall’organizzazione Artists and Allies of Hebron, scelto tra i 30 eventi collaterali ufficialmente approvati.
Fondato dall’attivista palestinese Issa Amro e dal fotografo sudafricano residente a Berlino Adam Broomberg, Artists and Allies of Hebron presenterà Anchor in the Landscape. Si tratta di una serie di fotografie di Broomberg e Rafael Gonzalez che ritraggono i millenari alberi di ulivo, che rappresentano la principale fonte di reddito per migliaia di famiglie palestinesi. Questa coltivazione è stata a lungo minacciata dai conflitti e si calcola che dal 1967 siano stati distrutti 800mila esemplari di alberi.

Anchor in the Landscape (titolo provvisorio)
Artists and Allies of Hebron (Istituzione organizzatrice), Hebron/Berlino

South West Bank
Landworks, Collective Action and Sound
Artists + Allies x Hebron
Magazzino Gallery, Palazzo Polignac, Dorsoduro 878
Periodo di apertura: 20 aprile – 20 ottobre 2024
Orari di apertura: orario estivo 20 aprile – 30 settembre, 11 – 19, chiuso il martedì; orario autunnale 1 ottobre – 24 novembre, 10 – 18, chiuso il martedì.
Email per richiesta informazioni: info@artistsandallies.art
Website: https://artistsandallies.art; https://darjacir.com


                                                                
 https://www.worldpressphoto.org/collection/photo-
contest/2024/Mohammed-Salem-POY/1

Una foto toccante di una donna palestinese, che tiene il corpo della sua giovanissima nipote in un sudario bianco, ha vinto giovedì 18 aprile il premio Foto dell’anno 2024. La bambina era stata uccisa in un raid israeliano sulla Striscia di Gaza.

Il concorso fotografico è stato indetto dalla World Press Foundation, un’organizzazione senza fine di lucro indipendente, fondata nel 1955, con sede nella capitale olandese, Amsterdam.
La foto, scattata dal fotoreporter palestinese Mohammed Salem, mostra Enas Abu Muammar che culla il corpo di Sally, una bambina di 5 anni, sua nipote, assassinata dall’esercito israeliano, insieme alla madre e alla sorella, dopo che un missile aveva colpito la loro casa a Khan Yunis in ottobre 2023.
L’immagine è stata descritta come la Pietà Gazzawi, per la somiglianza con la statua dell’artista Michelangelo. Salem si trovava all’ospedale Nasser di Khan Yunis il 17 ottobre quando ha visto Enas Abu Muammar (36 anni), piangere e tenere stretto il corpo della bambina, avvolto in un sudario bianco, nell’obitorio dell’ospedale.
Salem, dopo l’annuncio del premio, ha scritto: “Spero che questa immagine raggiunga il mondo intero e sia un motivo per fermare la guerra e mettere fine alla sofferenza che il nostro popolo palestinese sta vivendo”. Il fotoreporter palestinese ha anche aggiunto: “Dedico questo premio al ricordo dei martiri del giornalismo, che hanno pagato con il loro sangue affinché il loro messaggio di verità potesse raggiungere il mondo intero”.
Uno degli organizzatori ha sottolineato a questo proposito che “L’anno scorso, il bilancio delle vittime a Gaza ha aumentato il numero dei giornalisti uccisi a un livello quasi senza precedenti. Dobbiamo riconoscere l’orrore dei traumi a cui sono stati esposti i giornalisti palestinesi per mostrare al mondo l’impatto catastrofico contro l’umanità della guerra”.
Muhammad Salem è fotografo palestinese di 39 anni che lavora per la Reuters dal 2003. In precedenza aveva vinto un premio al World Press Photo Contest del 2010.
La giuria ha sottolineato che la foto vincitrice 2024, di Mohammed Salem, “registra – con grande considerazione e rispetto e in un modo sia metaforico che realistico – una perdita inimmaginabile”.
Il rappresentante della World Press Photo Foundation ha citato le parole di Salem, non presente alla cerimonia per i noti ed ovvi motivi: “È stato un momento potente e triste ed ho sentito che l’immagine riassume il significato più ampio di ciò che stava accadendo di grave nella Striscia di Gaza”.
Il presidente della Giuria ha espresso la sua convinzione che la foto vincitrice costituisce “un argomento molto forte a favore della pace”. Le foto vincitrici per il 2024 sono state scelte tra 61.062 foto di 3.851 fotografi provenienti da 130 paesi.