20 marzo 2011

Promemoria film di giovedì 24: Private

Cari amici, vi ricordiamo che
giovedì 24 marzo 2011 alle ore 20.45
presso il Centro Culturale San Paolo

Viale Ferrarin 30 (possibilità di parcheggio) - 36100 VICENZA

per iniziativa dell'Associazione Salaam ragazzi dell'olivo - Vicenza, in collaborazione con il Centro culturale San Paolo - Onlus e con Pax Christi - Vicenza
nell'ambito del ciclo
CON LA PALESTINA NEGLI OCCHI

verrà proiettato il film

Private

di Saverio Costanzo

Italia 2004, regia di Saverio Costanzo, drammatico, 90 min., cast T. Russo (Soldato Eial) • L. Miller (Comandante Ofer) • A. Omari (Samiah B.) • M. Bakri (Mohammad B.) • H. Ayoub (Mariam B.) sceneggiatura S. CostanzoC. CostanzoA. CremoniniS. Oashua, musiche A. Ego fotografia L. Martinucci montaggio F. Calvelli Ambientazione: Riace (Reggio Calabria)

IL REGISTA: Saverio Costanzo (Roma, 28 settembre 1975) figlio del celebre giornalista e conduttore televisivo Maurizio Costanzo, si laurea in Sociologia della Comunicazione presso l'Università della Sapienza di Roma. Dopo varie esperienze come conduttore radiofonico, autore di sceneggiature per telefilm RAI e la realizzazione di alcuni spot pubblicitari, alla fine degli anni '90 si reca a New York, dove lavora come operatore e aiuto-regista, per poi dedicarsi all'attività di documentarista.

Nel 2001 fonda, insieme a Mario Gianani, la casa di produzione Offside che si dedica inizialmente alla produzione di documentari e programmi storici per la televisione e in seguito a quella di lungometraggi tra cui, nel 2004, la sua opera prima, "Private".

Accolto con successo dalla critica internazionale, il film vince diversi premi tra cui il Pardo d'oro e il premio della giuria ecumenica al Locarno Film Festival del 2004, e a lui vale invece, nel 2005, il Nastro d'argento e il David di Donatello come miglior regista emergente.

Nel 2007 è al Festival di Berlino con la sua seconda opera, "In memoria di me". Nel 2009 acquisisce i diritti per realizzare la trasposizione cinematografica del best-seller, vincitore del premio Strega 2008, "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano.

LA TRAMA E LA CRITICA: Una storia semplice ma efficacissima, che prende spunto da uno di quei fatti che si verificano quotidianamente in zone belliche. Il regista non sceglie di raccontare la guerra, ma crea una fiction e una situazione che indirettamente ci dice tutto e di più di quel rovinoso scontro che si trascina da tanto tempo. Non c'è sangue al centro della scena, ma una normale famiglia palestinese di media cultura, che ha la ventura di vivere in una casa situata proprio sul confine arabo-israeliano dei territori. In questa abitazione, dove genitori e figli più grandi e più piccoli svolgono una vita quasi serena - dato il contesto -, arrivano un giorno dei soldati israeliani.

La casa è requisita, il capofamiglia si rifiuta di abbandonarla, nonostante le paure di moglie e figli; i militari pongono la loro base al piano superiore, i proprietari sono confinati al piano di sotto. Stanza unica per dormire, cucina e bagno a ore, divieto di salire al piano di sopra pena severissime punizioni. La vita precedente è d'improvviso cancellata e si precisano i ruoli e i modi di pensare all'interno del gruppo famiglia. Ci accorgiamo così che anche i musulmani hanno caratteri, pensieri e reazioni diverse, che non sono tutti fanatici religiosi, che tra loro vi sono uomini di pace e di pazienza (il padre), così come giovani impazienti e ribelli (il figlio Jamel), donne obbedienti (la madre) e giovanissime (Mariam) che vogliono pensare con la loro testa, bambini piccoli e indifesi, come in ogni altra parte del mondo. Sopra c'è poi un'altra umanità, che a poco a poco disvela le proprie crepe, spiate da una fessura di un armadio dove si nasconde spesso la figlia maggiore. Il padre, personaggio centrale della vicenda, cerca, un po' con l'ironia, un po' con la ragione, un po' d'autorità, di restare nel luogo dove ha sempre abitato e di educare alla pacificazione. Rimanere in quella casa è per lui l'unica garanzia "per non odiare a vita gli ebrei", per non andare raminghi e profughi, spogliati veramente di tutto. Ma nella famiglia il suo pensiero non è condiviso; il figlio più grande sogna di diventare un kamikaze, la moglie, pure innamorata, spesso contesta le sue decisioni, il ragazzo mediano vorrebbe con tutte le sue forze andar via. Eppure il nostro professore resiste nella sua filosofia e cerca di proteggere i suoi dalla paura di quello che può succedere, spiando con gli altri i rumori del piano di sopra.

Con questo semplice meccanismo, cercando una narrazione lineare e oggettiva e dando conto (con l'espediente dell'armadio) anche dei sentimenti, insicurezze, dubbi dei militari israeliti, Costanzo disegna un quadro in cui ci sono vittime da una parte e dall'altra... Una menzione a parte merita Mohammad Bakri, indimenticabile interprete nel ruolo del padre, questo anti-eroe saggio, pacifico e convinto che restando aggrappati alla propria casa e ai valori di una vita normale, si può combattere senza guerra. Quest'opera è perciò una lezione di vita oltre che di stile. Olga di Comite


Per la proiezione verrà chiesto un contributo di 2 euro.

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per informazioni:

Miriam Gagliardi - miriam.gag@alice.it

Ivetta Cappellari - pippic2004@libero.it

Centro Culturale San Paolo – Onlus: Tel. 0444.937499 - centroculturale.vicenza@stpauls.it