"Nemmeno quest’anno il presepio può evitare di… essere circondato dal muro!
Ci dispiace rovinare ancora una volta le melodie del Natale con il frastuono delle ruspe dell’esercito, ma anche in questi giorni si continua a costruire il muro, a Betlemme!
Nel piccolo villaggio sulla collina di Beit Jala - quella che nel presepio tradizionale i bambini spolverano di farina per non far mancare la neve su questa “sacra rappresentazione”- le case dei contadini sono state ormai separate dai campi di ulivi. ...
Il piano attuale prevede l’intera area circondata dal muro da tutti i lati, con una solo punto di accesso per entrare e uscire dal villaggio, sotto completo controllo delle forze armate israeliane: i residenti si vedranno così definitivamente isolati sia da Gerusalemme che da Betlemme e dalle loro terre, quasi 5000 dunam.
Già metà della terra agricola di Al Walajah è stata confiscata negli anni per l’espansione delle colonie illegali di Gilo e Har Gilo. Quest’anno i quasi duemila abitanti del sobborgo di Al Walajah faticheranno ad intonare il Gloria alla Messa di mezzanotte...
(da "Betlemme, Natale 2010. Niente pastori nel presepio di quest’anno" editoriale di Bocchescucite, n.116. Per leggere tutto l'articolo, clicca qui)