Il saggio di Ilan Pappe stabilisce un nuovo paradigma di interpretazione del conflitto israelo-palestinese. “Se questo è stato”, le implicazioni di natura morale e politica sono enormi, perché definire pulizia etnica quello che Israele fece nel ’48 significa accusare lo Stato d’Israele di un crimine contro l’umanità. Per questo, secondo Pappe, il processo di pace si potrà avviare solo dopo che gli israeliani e l’opinione pubblica mondiale avranno ammesso questo “peccato originale”. E la consapevolezza che “questo è stato” implica la messa in discussione della stessa risoluzione 181 di partizione del 29 novembre 1947, un passo necessario verso uno stato laico e democratico nella Palestina storica.
Il saggio di Yitzhak Laor esamina le motivazioni del nuovo filosemitismo europeo, in particolare di quello della sinistra europea. Costringe tutti/e a guardarsi in uno specchio. Spiega perché, come è avvenuto ad esempio contro la campagna di boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, tutti si sono uniti al coro filoisraeliano. E’ una prima risposta alla domanda di Ilan Pappe: “perché l’Europa e il mondo occidentale permettono a Israele di fare quello che fa?”
Le poesie di Aharon Shabtai (clicca per leggerne alcune) confermano come il linguaggio dell’arte riesca meglio di ogni altro a raggiungere la dimensione della verità e a indurna la condivisione.