02 novembre 2007

Non è possibile curarsi in Israele

I Servizi di sicurezza impediscono ad un palestinese malato di cancro di essere curato in Israele


Mahmoud Abu Tala (foto di Mahmoud Sabah, B'Tselem)

Israele ha il pieno controllo della Striscia di Gaza: ne controlla lo spazio aereo e marittimo, l'anagrafe, il movimento di persone e di beni; per la legge internazionale, deve quindi provvedere alla salute degli abitanti. Avendo bloccato il trasferimento delle imposte, che raccoglie per l'Autorità Palestinese, Israele è responsabile in prima persona dei trattamenti medici, non ottenibili nella Striscia. Da giugno 2007, inoltre, Israele vieta agli abitanti di espatriare, anche per cure mediche; resta, come unica possibilità, quella di chiedere di essere curati in territorio israeliano.

Nell'agosto del 2007, a Mahmoud Abu Taba, un ventunenne di Rafah, è stata diagnosticata una neoplasia maligna dell'intestino tenue. È stato operato e trattato con chemioterapia in ospedali della Striscia, ma, comparsa un'ostruzione intestinale, i medici hanno valutato che un intervento d'urgenza era possibile solo in Israele. Nel frattempo, l'hanno nutrito con fleboclisi, dovendo però dimezzare le cure per la penuria di farmaci, conseguenti all'assedio. Mahmoud ha perso un terzo del suo peso.

Il 18 ottobre, la famiglia è riuscita a procurargli il permesso dell'esercito israeliano per entrare in Israele. Lo stesso giorno, Mahmoud e il padre si sono recati in ambulanza al passaggio di Erez, ma qui i Servizi di Sicurezza israeliani (Shin Bet) hanno negato l'ingresso al malato e ne hanno arrestato il padre, accusandolo di terrorismo. Dopo due ore di attesa, Mahmoud è stato rimandato in un ospedale della Striscia.

La famiglia ha ripresentato domanda, ottenendo risposta positiva solo il 28 ottobre. Questa volta, l'ambulanza ha dovuto attendere al valico per 5 ore. Il 29 ottobre, Mahmoud è morto; il padre è stato rilasciato.

Da

http://www.btselem.org/english/Gaza_Strip/20071018_Gaza_Medical_Care_Cancer_patient_Mhmoud_Abu_