| Wallace Shawn, Ilana Glazer e Jonathan Glazer.Composizione: Getty Images |
di Joseph Gedeon, The Guardian, 22 ottobre 2025.
Esclusivo: in una lettera aperta, ex funzionari, artisti e intellettuali israeliani affermano che le azioni “inaccettabili” messe in atto a Gaza equivalgono a un genocidio.
Personalità ebraiche di spicco di tutto il mondo chiedono alle Nazioni Unite e ai leader mondiali di imporre sanzioni a Israele per quelle che definiscono azioni “inaccettabili” che equivalgono a un genocidio a Gaza.
Oltre 450 firmatari, tra cui ex funzionari israeliani, vincitori di Oscar, autori e intellettuali, hanno firmato una lettera aperta in cui chiedono che Israele risponda delle sue azioni a Gaza, nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est. La lettera è stata pubblicata mentre i leader dell’UE stanno per riunirsi giovedì a Bruxelles; si dice che intendano accantonare le proposte di sanzioni per le violazioni dei diritti umani.
“Non abbiamo dimenticato che molte delle leggi, delle carte e delle convenzioni stabilite per salvaguardare e proteggere tutta la vita umana sono state create in risposta all’Olocausto”, scrivono i firmatari. “Queste garanzie sono state violate senza sosta da Israele”.
Tra i firmatari figurano l’ex presidente della Knesset israeliana Avraham Burg, l’ex negoziatore di pace israeliano Daniel Levy, lo scrittore britannico Michael Rosen, la scrittrice canadese Naomi Klein, il regista premio Oscar Jonathan Glazer, l’attore statunitense Wallace Shawn, le vincitrici dell’Emmy Ilana Glazer e Hannah Einbinder e il vincitore del premio Pulitzer Benjamin Moser.
I firmatari esortano i leader mondiali a sostenere le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e della Corte Penale Internazionale (ICC), a evitare la complicità nelle violazioni del diritto internazionale interrompendo i trasferimenti di armi e imponendo sanzioni mirate, a garantire un adeguato aiuto umanitario a Gaza e a respingere le false accuse di antisemitismo contro coloro che sostengono la pace e la giustizia.
“Chiniamo il capo con immenso dolore mentre si accumulano le prove che le azioni di Israele saranno giudicate conformi alla definizione giuridica di genocidio”, si legge nella lettera.
L’appello fa seguito a un netto cambiamento nell’opinione pubblica degli ebrei statunitensi e dell’elettorato in generale negli ultimi anni. Un sondaggio del Washington Post ha rilevato che il 61% degli ebrei statunitensi ritiene che Israele abbia commesso crimini di guerra a Gaza e il 39% afferma che sta commettendo un genocidio. Tra il pubblico americano in generale, il 45% ha dichiarato alla Brookings Institution di ritenere che Israele stia commettendo un genocidio, mentre un sondaggio Quinnipiac condotto ad agosto ha rilevato che metà degli elettori statunitensi condivide questa opinione, tra cui il 77% dei democratici.