Dalla rivista The Lancet: i morti in Palestina potrebbero essere oltre 180 mila
di Redazione - Giorgio Cremaschi - Rasha Khatib, Martin McKee, Salim YusufThe Lancet è una delle più autorevoli riviste mediche al mondo. Chi scrive e commenta su di essa, come ad esempio nella sezione della “Corrispondenza”, sono ricercatori che sanno bene come si faccia il proprio mestiere.
Il 5 luglio, proprio all’interno di questa rubrica, è stato pubblicato un breve brano di tre autori, di cui il profilo è ricostruito in fondo all’articolo qui tradotto e ripubblicato. Essi non hanno difficoltà a mettere in fila pochi, ma significativa dati, che palesano come il conto delle vittime nel genocidio perpetrato da Israele sia sicuramente sottostimato.
La loro riflessione prende in considerazione la difficoltà di identificare e contare i reali decessi, ragiona su quanti sono probabilmente ancora sotto le macerie che ricoprono buona parte della Striscia di Gaza. E inoltre, i tre autori fanno un calcolo, al ribasso per giunta, su quello che abbiamo visto essere (nelle varie operazioni euroatlantiche) il corollario delle guerre contemporanee: le morti indirette.
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https://contropiano.org/news/internazionale-news/2024/07/10/dalla-rivista-the-lancet-i-morti-in-palestina-potrebbero-essere-oltre-180-mila-0174056
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Una donna palestinese abbraccia suo figlio ferito in uno dei bombardamenti di Israele nella Striscia di Gaza, Khan Yunis, 9 luglio 2024 (AP Photo/Jehad Alshrafi) |
Almeno 29 persone palestinesi sono state uccise: è il quarto attacco a una scuola negli ultimi quattro giorni.
Martedì 9 luglio l’esercito israeliano ha bombardato l’area di una scuola a Abasan al Kabira, a est di Khan Yunis, la città principale del sud della Striscia di Gaza. La scuola e lo spazio circostante erano diventati un rifugio per persone sfollate per via dell’invasione della Striscia da parte dell’esercito israeliano, in corso ormai da più di nove mesi.
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Ancora una scuola bombardata a Gaza, salgono a 192 le vittime fra i bambini
Dichiarazione di Maria Calivis, direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa
L'attacco alla scuola elementare di Beit Hanoun – la terza ad essere colpita in una settimana, nella Striscia di Gaza – è la prova che bisogna fare molto di più per proteggere I bambini innocenti.
Utilizzare o attaccare le scuole dove i bambini trovano rifugio dalle violenze è inaccettabile, in qualsiasi circostanza. L'UNICEF chiede alle parti in conflitto di rispettare l'inviolabilità delle vite dei bambini e delle scuole.
L'attacco alla scuola elementare di Beit Hanoun – la terza ad essere colpita in una settimana, nella Striscia di Gaza – è la prova che bisogna fare molto di più per proteggere I bambini innocenti.
Utilizzare o attaccare le scuole dove i bambini trovano rifugio dalle violenze è inaccettabile, in qualsiasi circostanza. L'UNICEF chiede alle parti in conflitto di rispettare l'inviolabilità delle vite dei bambini e delle scuole.
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https://www.unicef.it/media/ancora-una-scuola-bombardata-a-gaza-salgono-a-192-le-vittime-fra-i-bambini/
https://www.unicef.it/media/ancora-una-scuola-bombardata-a-gaza-salgono-a-192-le-vittime-fra-i-bambini/
"Mi annoio, quindi sparo": l'esercito israeliano approva la violenza senza ritegno a Gaza
I soldati israeliani descrivono la quasi totale assenza di regole di fuoco nella guerra di Gaza, con le truppe che sparano a loro piacimento, danno fuoco alle case e abbandonano cadaveri per strada, il tutto con il permesso dei loro comandanti.
DiOren Ziv8 luglio 2024
In collaborazione con
All'inizio di giugno, Al Jazeera ha trasmesso una serie di video inquietanti che rivelavano quelle che ha descritto come "esecuzioni sommarie": soldati israeliani che sparavano a morte a diversi palestinesi che camminavano vicino alla strada costiera nella Striscia di Gaza, in tre diverse occasioni. In ogni caso, i palestinesi sembravano disarmati e non rappresentavano alcuna minaccia imminente per i soldati.
Tali filmati sono rari, a causa delle gravi limitazioni affrontate dai giornalisti nell'enclave assediata e del pericolo costante per le loro vite. Ma queste esecuzioni, che non sembravano avere alcuna logica di sicurezza, sono coerenti con le testimonianze di sei soldati israeliani che hanno parlato a +972 Magazine e Local Call dopo il loro rilascio dal servizio attivo a Gaza negli ultimi mesi. Corroborando le testimonianze di testimoni oculari e dottori palestinesi durante la guerra, i soldati hanno descritto di essere stati autorizzati ad aprire il fuoco sui palestinesi praticamente a piacimento, compresi i civili.
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All'inizio di giugno, Al Jazeera ha trasmesso una serie di video inquietanti che rivelavano quelle che ha descritto come "esecuzioni sommarie": soldati israeliani che sparavano a morte a diversi palestinesi che camminavano vicino alla strada costiera nella Striscia di Gaza, in tre diverse occasioni. In ogni caso, i palestinesi sembravano disarmati e non rappresentavano alcuna minaccia imminente per i soldati.
Tali filmati sono rari, a causa delle gravi limitazioni affrontate dai giornalisti nell'enclave assediata e del pericolo costante per le loro vite. Ma queste esecuzioni, che non sembravano avere alcuna logica di sicurezza, sono coerenti con le testimonianze di sei soldati israeliani che hanno parlato a +972 Magazine e Local Call dopo il loro rilascio dal servizio attivo a Gaza negli ultimi mesi. Corroborando le testimonianze di testimoni oculari e dottori palestinesi durante la guerra, i soldati hanno descritto di essere stati autorizzati ad aprire il fuoco sui palestinesi praticamente a piacimento, compresi i civili.
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Israele approva tre avamposti di insediamento e migliaia di case in Cisgiordania
L’ONG israeliana Peace Now ha riportato la notizia giovedì, un giorno dopo aver dichiarato che il governo israeliano ha approvato la più grande confisca di terre in Cisgiordania in più di tre decenni.
La costruzione di insediamenti israeliani in territorio palestinese è illegale secondo il diritto internazionale e l’espansione degli insediamenti è considerata un grosso ostacolo alla fattibilità di un futuro stato palestinese.
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