"I giornalisti uccisi a Gaza e ciò che hanno cercato di mostrare al mondo"
Fonte: https://www.washingtonpost.com (conteggio a febbraio 2024)
- Mohamed Abu Hassira
- Yahya Abu Manih
- Mohammad Al-Salhi
- Yaniv Zohar
- Salma Mkhaimer
- Mostafa El Sawaf
- Ahmed Fatima
- Hassouneh Salim
- Hassan Farajallah
- Farah Omar
- Yousef Maher Dawas
- Mohamad Al-Bayyari
- Assem Kamal Moussa
- Samer Abu Daqqa
- Mohamed Nabil Al-Zaq
- Abdulhadi Habib
- Hisham Alnwajha
- Ahmed Al-Qara
- Mohamed Khalifeh
- Majd Arandas
- Amro Salah Abu Hayah
- Mohammed Imad Labad
- Saeed al-Taweel
- Yazan al-Zuweidi
- Ahmed Bdeir
- Majed Kashko
- Mohamed Azzaytouniyah
- Abdallah Alwan
- Akram ElShafie
- Mohammad Balousha
- Yaacoub Al-Barsh
- Yasser Abu Namous
- Mohamed Naser Abu Huwaidi
- Mohammed Sobh
- Mohammed Abu Hatab
- Mustafa Thuraya
- Duaa Jabbour
- Sameeh Al-Nady
- Ola Atallah
- Ahmed Khaireddine
- Bilal Jadallah
- Mohammad Jarghoun
- Shaymaa Z. Aljazzar
- Salam Mema
- Mohamed Al Jaja
- Ayelet Arnin
- Nazmi Al-Nadim
- Imad Al-Wahidi
- Abdelhalim Awad
- Roshdi Sarraj
- Khalil Abu Aathra
- Assaad Shamlakh
- Abdullah Darwish
- Montaser Al-Sawaf
- Jamal Al-Faqaawi
- Iyad El-Ruwagh
- Jabr Abu Hadrous
- Ahmed Abu Mhadi
- Issam Abdallah
- Shai Regev
- Mossab Ashour
- Ayat Khadoura
- Hamza Al Dahdouh
- Duaa Sharaf
- Mostafa Bakeer
- Iyad Matar
- Mohamed Mouin Ayyash
- Roee Idan
- Ibrahim Mohammad Lafi
- Husam Mubarak
- Rabih Al Maamari
- Adel Zorob
- Mohammed Atallah
- Mohamed Fayez Abu Matar
- Adham Hassouna
- Issam Bhar
- Ahmed Shehab
- Mohammed Ali
- Haneen Kashtan
- Mohamed Khaireddin
I giornalisti di Gaza sono stati uccisi mentre raccontavano la guerra cercando di ripararsi. Alcuni sono morti con i loro colleghi, altri con le famiglie. Hanno cercato di raccontarla in ogni modo possibile, documentando scene di carneficina e rari momenti di calma attraverso foto, video e post sui social media. Le immagini che si sono lasciati alle spalle – o le parole che non sapevano sarebbero state le ultime – hanno permesso di offrire uno sguardo sulla vita dei palestinesi assediati in una guerra devastante.
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Gli attacchi israeliani contro i giornalisti nel sud del Libano siano indagati come crimini di guerra
Gli attacchi israeliani del 13 ottobre contro un gruppo di sette giornalisti nel sud del Libano, che hanno causato la morte del giornalista dell’agenzia Reuters Issam Abdallah e il ferimento di altri sei colleghi, sono stati attacchi diretti contro i civili e in quanto tali devono essere indagati come crimini di guerra.Amnesty International ha esaminato oltre 100 video e fotografie, analizzato frammenti di armi rinvenuti sul posto e intervistato nove testimoni. Le conclusioni indicano che il gruppo di giornalisti era chiaramente visibile e identificato come tale e che l’esercito israeliano sapeva, o avrebbe dovuto sapere, che si trattava di civili ma li ha attaccati ugualmente per ben due volte, a distanza di 37 secondi l’una dall’altra.
Presentata il 24 maggio, tre giorni prima del nono anniversario della risoluzione 2222 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione dei giornalisti in tempo di guerra, l'ultima denuncia di RSF arriva pochi giorni dopo che il procuratore della Corte penale internazionale ha emesso le sue prime richieste di mandati di arresto in relazione al conflitto di Gaza.
La denuncia ribadisce la richiesta di RSF al pubblico ministero di conformarsi all'articolo 15 dello Statuto di Roma della CPI dando priorità alle indagini sui crimini dell'IDF contro i giornalisti a Gaza dal 7 ottobre.