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13 aprile 2024 Post Potere al Popolo
Questa è l'Università Federico II oggi. Più di cinquecento persone: il Rettore, docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, studenti e studentesse. Questa mattina ha avuto luogo uno dei momenti più alti di dibattito democratico nelle nostre università.
Quasi quattro ore di interventi, di botta e risposta, di argomentazioni e riflessioni. Con al centro il tema delle collaborazioni tra università italiane e israeliane, il ruolo delle nostre istituzioni nel genocidio che Israele sta consumando a Gaza, ma anche lo stato della democrazia nel nostro paese, che il governo vorrebbe oscurare a colpi di manganello e criminalizzazione mediatica.
Studenti e studentesse hanno ottenuto dal rettore Lorito che nel prossimo Senato accademico del 24 aprile venga discussa in presenza di una delegazione, un documento redatto dagli studenti che chiede la rescissione delle convenzioni esistenti tra l’ateneo napoletano e le università israeliane. Altro risultato: la promessa di dimissioni del Rettore Lorito dalla fondazione Med-Or, anello di congiunzione tra la ricerca accademica e l'undicesima industria italiana di armi al mondo, la Leonardo.
Tutto ciò è stato possibile non per la buona volontà del Rettore, ma grazie all'occupazione del rettorato da parte della comunità studentesca. Ci hanno ripetuto fino allo sfinimento che gli studenti pro Palestina sono dei violenti, degli antidemocratici, addirittura degli antisemiti, scomodando persino Mattarella in occasione della contestazione all'iniziativa a numero chiuso con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Ebbene, mentre Molinari è stato sfiduciato per un episodio di censura dalla sua stessa redazione, gli studenti hanno prodotto un importante momento di democrazia.
Quella democrazia di cui si riempiono la bocca Governo e opposizione che in 6 mesi non hanno saputo fare niente di concreto per aprire un dibattito nel paese contro un genocidio in corso.
Gli studenti hanno dimostrato che la democrazia non è una parola vuota. È un fenomeno concreto, che si difende anche con la lotta, con le manifestazioni e le azioni di questi mesi, spesso nel silenzio della stessa "opposizione parlamentare", legata a doppio filo a Israele. E hanno dimostrato che chi si straccia le vesti in nome della democrazia, chiedendo nuove norme liberticide della liberta di espressione e di dissenso, è il suo vero, primo nemico.

"Berlino. La polizia interrompe il congresso sulla Palestina"
13.04.24 - Redazione Italia
Dopo settimane di martellante campagna terroristica da parte dei media e della politica tedesca contro un incontro definito “intollerabile” dal sindaco di Berlino, il congresso di tre giorni organizzato per discutere del massacro in corso a Gaza e del ruolo tedesco nel supportarlo è stato bloccato e vietato dalla polizia dopo pochi minuti dall’inizio del secondo intervento. Udi Raz, ebreo tedesco portavoce di Jewish Voice for Peace in Germania, è stato arrestato. La polizia ha tagliato l’elettricità alla sala e ha avvisato partecipanti, organizzatori e speakers che sarebbero stati perseguiti legalmente. Definiti “odiatori di Israele”, non si trattava certo di facinorosi o antisemiti, ma di noti professori universitari, politici, medici, scrittori e ricercatori.