24 aprile 2024

200 GIORNI

foto di Bisan Owda
della redazione  Pagine Esteri, 24 aprile 2024 – 

 L’Alto Commissario dell’Onu per i Diritti Umani, Volker Turk, ha invocato un’indagine indipendente sulle fosse comuni con oltre 300 corpi ritrovate intorno all’ospedale Nasser di Khan Yunis, il più importante nel sud della Striscia di Gaza. Turk che si è detto “inorridito” dalla distruzione delle strutture mediche palestinesi da parte delle forze armate israeliane, ha inoltre chiesto che sia indagato anche il rinvenimento di altre centinaia di cadaveri dentro e intorno un altro ospedale, lo Shifa di Gaza city, teatro circa un mese fa di una lunga e distruttiva operazione israeliana.

Articolo completo:

https://pagineesteri.it/2024/04/24/medioriente/gaza-onu-subito-una-indagine-indipendente-sulle-fosse-comuni-a-khan-yunis/        

Gaza-InfoPal. Martedì 23 aprile,
200° giorno consecutivo

Dal sito di "InfoPal" 23 aprile 2024
Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato oggi che l’esercito di occupazione israeliano ha commesso tre massacri in diverse aree della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, uccidendo almeno 32 civili e ferendone oltre 59 altri, mentre un gran numero di vittime è ancora sotto le macerie di edifici bombardati o sulle strade. 
In un comunicato, il ministero della Salute ha affermato che l’esercito israeliano ha ucciso e ferito molti civili in diverse aree di Gaza nelle ultime 24 ore, ma solo 91 di loro, inclusi 32 morti, sono stati trasportati negli ospedali.
Il ministero della Sanità ha aggiunto che il bilancio delle vittime dei bombardamenti e degli attacchi israeliani in corso, iniziati il 7 ottobre, è salito a 34.183 morti e a 77.143 feriti. 



 Redazione "Aljazeera" 
 di Stephen Quillen e Urooba Jamal Pubblicato il 24 aprile 2024

 La guerra di Israele a Gaza in diretta: "Evacuate ora che siete in una zona di combattimento pericolosa"
Aumentano i timori per decine di migliaia di civili a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, mentre le truppe israeliane attaccano la città “con forza estrema” e ordinano ai palestinesi di fuggire immediatamente.
Articolo completo:



Rapporto dell'OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari)
Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi occupati 23 aprile 2024



Dal sito "ISPI" Istituto italiano di studi di politica internazionale
23 aprile 2024

"Unrwa, accusata senza prove

Secondo un rapporto indipendente Israele non ha fornito prove di legami tra dipendenti di Unrwa e Hamas, ora i governi occidentali che hanno tagliato i fondi faranno marcia indietro? "

A 199 giorni dall’attacco del 7 ottobre, Israele non ha ancora fornito alcuna prova che dimostri che dipendenti di Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai profughi palestinesi, avessero legami con Hamas o con il Jihad islamico palestinese. È la conclusione di un rapporto delle Nazioni Unite stilato da una commissione indipendente in seguito ad un’inchiesta internazionale condotta da un team di ricercatori guidato dall’ex ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna.




Dal sito "LEFT" del 24 aprile 2024
"Il Rapporto Amnesty International 2023-2024: a Gaza è la fine del diritto internazionale"

L'analisi dei diritti umani in 155 Paesi mette in evidenza il rischio di un pericoloso ritorno al passato, con il tradimento di tutte le Carte e i principi ivi sanciti. Tra conflitti, rischi delle nuove tecnologie, repressione del dissenso, c'è un dato positivo: le proteste di milioni di persone in tutto il mondo. Per un cessate il fuoco in Palestina, per i diritti delle donne e per la giustizia climatica.  Il quasi totale collasso del diritto internazionale, l’escalation delle guerre di cui pagano le conseguenze soprattutto le popolazioni civili, l’uso, privo di controlli, delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale per alimentare odio, generare confitti e controllare il dissenso e il continuo attacco alle donne e alle minoranze. E anche, per fortuna – e questa è la nota di speranza – una straordinaria mobilitazione popolare di milioni di persone in tutto il mondo. Il Rapporto 2023-2024 di Amnesty international (in Italia viene pubblicato da Infinito edizioni) che contiene un’analisi dei diritti umani in 155 Paesi, è sconfortante. Cogliere i singoli episodi di cronaca e di politica internazionale e italiana, filtrati attraverso la lente dei diritti umani, significa vedere un’umanità che rischia di tornare indietro.

21 aprile 2024

Stranieri nella loro Patria - Inaugurazione della mostra organizzata dal "Palestine Museum US" a Palazzo Mora Venezia

                                    

https://www.facebook.com/PMUSItalia/

Palazzo Mora - Centro Culturale Europeo
Strada Nova, 3659  -  Venezia, Veneto 30121

Cerimonia di apertura il 20 aprile della mostra d’arte "Foreigners nella loro Patria: Occupazione - Apartheid - Genocidio".
La mostra è curata dal Palestine Museum US fondata dall’uomo d’affari americano palestinese Faisal Saleh che, dopo oltre 40 anni di lavoro imprenditoriale, sta rivolgendo la sua attenzione alla gestione del più ambizioso progetto mediatico palestinese negli Stati Uniti. Situato a Woodbridge, nel Connecticut, negli Stati Uniti, il museo ha aperto le sue porte il 22 aprile 2018.

Lettera di Faisal Saleh:
"Grazie per il vostro sostegno alla nostra mostra palestinese. La Biennale di Venezia ha rifiutato di riconsiderare la loro decisione nonostante oltre 23.000 firme. Così abbiamo deciso di procedere con il nostro progetto senza la Biennale. La nostra mostra "Foreigners in Their Homeland", inaugurata oggi a Venezia". Cordiali saluti,

                                                             

EVENTI COLLATERALI BIENNALE D'ARTE DI VENEZIA

All'interno della Biennale sarà presente un progetto promosso dall’organizzazione Artists and Allies of Hebron, scelto tra i 30 eventi collaterali ufficialmente approvati.
Fondato dall’attivista palestinese Issa Amro e dal fotografo sudafricano residente a Berlino Adam Broomberg, Artists and Allies of Hebron presenterà Anchor in the Landscape. Si tratta di una serie di fotografie di Broomberg e Rafael Gonzalez che ritraggono i millenari alberi di ulivo, che rappresentano la principale fonte di reddito per migliaia di famiglie palestinesi. Questa coltivazione è stata a lungo minacciata dai conflitti e si calcola che dal 1967 siano stati distrutti 800mila esemplari di alberi.

Anchor in the Landscape (titolo provvisorio)
Artists and Allies of Hebron (Istituzione organizzatrice), Hebron/Berlino

South West Bank
Landworks, Collective Action and Sound
Artists + Allies x Hebron
Magazzino Gallery, Palazzo Polignac, Dorsoduro 878
Periodo di apertura: 20 aprile – 20 ottobre 2024
Orari di apertura: orario estivo 20 aprile – 30 settembre, 11 – 19, chiuso il martedì; orario autunnale 1 ottobre – 24 novembre, 10 – 18, chiuso il martedì.
Email per richiesta informazioni: info@artistsandallies.art
Website: https://artistsandallies.art; https://darjacir.com


                                                                
 https://www.worldpressphoto.org/collection/photo-
contest/2024/Mohammed-Salem-POY/1

Una foto toccante di una donna palestinese, che tiene il corpo della sua giovanissima nipote in un sudario bianco, ha vinto giovedì 18 aprile il premio Foto dell’anno 2024. La bambina era stata uccisa in un raid israeliano sulla Striscia di Gaza.

Il concorso fotografico è stato indetto dalla World Press Foundation, un’organizzazione senza fine di lucro indipendente, fondata nel 1955, con sede nella capitale olandese, Amsterdam.
La foto, scattata dal fotoreporter palestinese Mohammed Salem, mostra Enas Abu Muammar che culla il corpo di Sally, una bambina di 5 anni, sua nipote, assassinata dall’esercito israeliano, insieme alla madre e alla sorella, dopo che un missile aveva colpito la loro casa a Khan Yunis in ottobre 2023.

16 aprile 2024

A PROPOSITO DI LIBERTA' DI PENSIERO


Foto di https://twitter.com/AliAbunimah

13 aprile 2024 Post Potere al Popolo



Questa è l'Università Federico II oggi. Più di cinquecento persone: il Rettore, docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, studenti e studentesse. Questa mattina ha avuto luogo uno dei momenti più alti di dibattito democratico nelle nostre università.
Quasi quattro ore di interventi, di botta e risposta, di argomentazioni e riflessioni. Con al centro il tema delle collaborazioni tra università italiane e israeliane, il ruolo delle nostre istituzioni nel genocidio che Israele sta consumando a Gaza, ma anche lo stato della democrazia nel nostro paese, che il governo vorrebbe oscurare a colpi di manganello e criminalizzazione mediatica.
Studenti e studentesse hanno ottenuto dal rettore Lorito che nel prossimo Senato accademico del 24 aprile venga discussa in presenza di una delegazione, un documento redatto dagli studenti che chiede la rescissione delle convenzioni esistenti tra l’ateneo napoletano e le università israeliane. Altro risultato: la promessa di dimissioni del Rettore Lorito dalla fondazione Med-Or, anello di congiunzione tra la ricerca accademica e l'undicesima industria italiana di armi al mondo, la Leonardo.
Tutto ciò è stato possibile non per la buona volontà del Rettore, ma grazie all'occupazione del rettorato da parte della comunità studentesca. Ci hanno ripetuto fino allo sfinimento che gli studenti pro Palestina sono dei violenti, degli antidemocratici, addirittura degli antisemiti, scomodando persino Mattarella in occasione della contestazione all'iniziativa a numero chiuso con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Ebbene, mentre Molinari è stato sfiduciato per un episodio di censura dalla sua stessa redazione, gli studenti hanno prodotto un importante momento di democrazia.
Quella democrazia di cui si riempiono la bocca Governo e opposizione che in 6 mesi non hanno saputo fare niente di concreto per aprire un dibattito nel paese contro un genocidio in corso.
Gli studenti hanno dimostrato che la democrazia non è una parola vuota. È un fenomeno concreto, che si difende anche con la lotta, con le manifestazioni e le azioni di questi mesi, spesso nel silenzio della stessa "opposizione parlamentare", legata a doppio filo a Israele. E hanno dimostrato che chi si straccia le vesti in nome della democrazia, chiedendo nuove norme liberticide della liberta di espressione e di dissenso, è il suo vero, primo nemico.

"Berlino. La polizia interrompe il congresso sulla Palestina"

     13.04.24 - Redazione Italia

Dopo settimane di martellante campagna terroristica da parte dei media e della politica tedesca contro un incontro definito “intollerabile” dal sindaco di Berlino, il congresso di tre giorni organizzato per discutere del massacro in corso a Gaza e del ruolo tedesco nel supportarlo è stato bloccato e vietato dalla polizia dopo pochi minuti dall’inizio del secondo intervento. Udi Raz, ebreo tedesco portavoce di Jewish Voice for Peace in Germania, è stato arrestato. La polizia ha tagliato l’elettricità alla sala e ha avvisato partecipanti, organizzatori e speakers che sarebbero stati perseguiti legalmente. Definiti “odiatori di Israele”, non si trattava certo di facinorosi o antisemiti, ma di noti professori universitari, politici, medici, scrittori e ricercatori.  

15 aprile 2024

INIZIATIVE IN SOLIDARIETA' CON IL POPOLO PALESTINESE

  

                                                                                 

  

                                                                                              




MESTRE 


08 aprile 2024

Anatomia di un genocidio

 Apr 2, 2024 | Notizie   di Francesca Albanese,

UN Human Rights Council, 25 marzo 2024, "Anatomia di un genocidio"  

Relazione della relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, Francesca Albanese*
Sommario
Dopo cinque mesi di operazioni militari, Israele ha distrutto Gaza. Oltre 30.000 palestinesi sono stati uccisi, tra cui più di 13.000 bambini. Più di 12.000 morti e 71.000 feriti, molti con mutilazioni che cambiano la vita. Il settanta per cento delle aree residenziali sono state distrutte. L'ottanta per cento dell'intera popolazione è stato sfollato con la forza. Migliaia di famiglie hanno perso i propri cari o sono stati spazzati via. Molti non potevano seppellire e piangere i loro parenti, costretti invece a lasciare i loro corpi in decomposizione nelle case, in strada o sotto le macerie. Migliaia di persone sono state detenute e sistematicamente sottoposte a trattamenti inumani e degradanti. L'incalcolabile trauma collettivo sarà sperimentato per le generazioni a venire. Analizzando i modelli di violenza e le politiche di Israele nel suo attacco a Gaza, questa relazione conclude che vi sono ragionevoli motivi per credere che la soglia che indica la commissione di genocidio di Israele sia soddisfatta. Una delle scoperte chiave è che la leadership esecutiva e militare di Israele e i soldati hanno intenzionalmente distorto i principi jus in bello, sovvertendo le loro funzioni protettive, nel tentativo di legittimare la violenza genocida contro il popolo palestinese. *
La presente relazione è stata presentata ai servizi della conferenza per l'elaborazione dopo la scadenza in modo da includere le informazioni più recenti.

La relazione completa si può consultare al link
https://www.assopacepalestina.org/2024/04/02/anatomia-di-un-genocidio/