Qassam Muaddi, Mondoweiss, 21 ottobre 2024.
L’assedio del nord di Gaza e del campo profughi di
Jabalia entra nella sua terza settimana, mentre Israele ha tagliato gli
aiuti a circa 200.000 persone. Sabato, le forze israeliane hanno
bombardato Beit Lahia, uccidendo almeno 80 palestinesi, in uno dei più
grandi massacri degli ultimi mesi.
Israele continua ad assediare il nord di Gaza e il campo profughi di
Jabalia per il 16° giorno consecutivo, bloccando l’ingresso degli aiuti
umanitari per circa 200.000 persone, tra continui attacchi aerei e
bombardamenti di artiglieria.
Sabato 19 ottobre, le forze israeliane hanno bombardato un blocco
residenziale a Beit Lahia, nel nord di Gaza, uccidendo almeno 80
palestinesi e ferendone oltre 100, segnando il più grande massacro nel
nord di Gaza da mesi. Sempre sabato, le forze israeliane hanno
bombardato il quartiere di Tel al-Zaatar, a Jabalia, uccidendo 33
palestinesi, tra cui 21 donne, e ferendone oltre 85.
Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, il dottor Husam Abu Safiyeh, ha dichiarato ad Al Jazeera
che l’ospedale è pieno di personale medico esaurito e ai limitati, in
una situazione di grave carenza di forniture mediche, cibo e carburante
per i generatori di energia.
Il Dr. Abu Safiyeh ha anche detto che è la prima volta che l’ospedale
affronta questo livello di condizioni disastrose dall’inizio della
guerra, aggiungendo che sta lavorando alla massima capacità con risorse
minime, dando priorità solo ai casi che possono essere salvati. Ha anche
sottolineato che l’ospedale ha esaurito il sangue e che i medici sono
andati in strada per chiedere alle persone di fare donazioni di sangue.
Fonti locali hanno riferito che le forze israeliane hanno arrestato
decine di uomini e donne a Jabalia, detenendo un numero imprecisato di
uomini prima di rilasciare gli altri.
Nel frattempo, le forze israeliane continuano a incontrare la
resistenza dei gruppi palestinesi a Jabalia. Domenica, l’esercito
israeliano ha ammesso l’uccisione del colonnello Ihsan Daqsa, il
comandante della 401esima Brigata Corazzata dell’esercito israeliano in
un combattimento a Jabalia.
L’ala armata di Hamas, le Brigate al-Qassam, hanno pubblicato un
filmato dei propri combattenti che tendono un’imboscata ai soldati
israeliani all’interno di un edificio, prendendo poi di mira i veicoli
blindati che erano intervenuti in soccorso. Secondo al-Qassam, il
filmato proveniva da Jabalia.
Lunedì 21, gli israeliani si sono riuniti vicino al kibbutz Be’iri, a
tre chilometri dalla Striscia di Gaza, per chiedere di ‘reinsediare’
Gaza. Alla manifestazione hanno partecipato diversi membri della Knesset
israeliana e ministri e leader dei coloni, tra cui il Ministro della
Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e il Ministro delle Finanze Bezalel
Smotrich, come riportato dai media israeliani.
Il reinsediamento a Gaza è stato sostenuto fin dall’anno scorso dal
movimento dei coloni israeliani con l’appoggio di politici israeliani,
compresi membri del governo.
Le richieste di reinsediamento si allineano al “Piano dei Generali”,
che Israele è stato accusato di aver attuato nel nord di Gaza. Israele
nega ufficialmente che la sua offensiva nel nord sia un’attuazione di
tale piano, anche se Netanyahu, due settimane prima dell’inizio
dell’assedio al nord di Gaza, ha detto ai legislatori israeliani che lo
stava prendendo in considerazione.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Un piano per liquidare il nord di Gaza sta prendendo piede
Netanyahu ha detto che Israele non si reinsedierà a Gaza. Ma i suoi stessi ministri raccontano una storia diversa