30 luglio 2024

Un documento Onu accusa Israele: «Bombe al fosforo sul Libano»

 

Una delle bombe al fosforo lanciate sul Libano

Già tre gli attacchi proibiti da marzo. Il nostro viaggio sulla “Linea blu”, con gli Alpini, sotto il tiro incrociato. Dove il Gps non funziona e operano gli osservatori Unifil.

Quando un odore violento ha invaso le campagne di Dayr Amis, tutti hanno capito che non era “toum”, l’aglio per una delle salse libanesi. Pochi minuti dopo c’era chi correva all’ospedale e chi non aveva più fiato neanche per chiedere aiuto. Erano le esalazioni delle bombe al fosforo bianco, vietate dalle Convezioni Onu (Ccw) a salvaguardia dei civili. Ora c’è la conferma di Unifil, la missione Onu in Libano. «Abbiamo osservato colpi di artiglieria in cui sono state utilizzate munizioni al fosforo bianco in almeno tre occasioni: il 3 marzo vicino a Dayr Amis (Settore Ovest), il 3 aprile vicino ad Ayta al-Sha’b (Settore Ovest) e il 6 giugno vicino ad Arab al-Luwayzah (Settore Est)». Il Consiglio di sicurezza ha ricevuto il 12 luglio un dettagliato report di 26 pagine. Basta inerpicarsi sulle colline senza più vegetazione che dal Libano guardano alla verde pianura israeliana per capire come “fare terra bruciata” non sia solo un modo di dire.

29 luglio 2024

Il gas segreto di Gaza che fa gola a tutti e può salvare la Palestina

 

Il giacimento “Marine”, al largo della Striscia, è uno dei più grandi del Mediterraneo orientale. Conteso per anni, ora la licenza di utilizzo è condivisa da un fondo arabo ed Eni


Nella Striscia di Gaza esiste una sola centrale elettrica, alimentata dal gasolio proveniente da Israele, il cui flusso è stato già interrotto nel momento più buio, letteralmente, della guerra che negli ultimi mesi ha flagellato il Medio Oriente. Ma anche in tempi normali, per così dire, la corrente non basta mai. Nella Striscia è infatti in corso una crisi energetica che da anni vede elettricità razionata e garantita solo per poche ore al giorno, sulla base di un programma di blackout a rotazione che la dice lunga sulla rassegnazione di questo popolo a vivere schiacciato dalle tensioni geopolitiche ai margini della civiltà. Eppure, la Striscia di Gaza è “seduta” su uno dei più grandi giacimenti di gas naturale del mondo e in grado di soddisfare, se sviluppato, le esigenze energetiche dei Territori palestinesi per diversi decenni.

21 luglio 2024

La Corte dell’Aja afferma l’illegalità dell’occupazione israeliana e delle colonie

                                          

Il parere consultivo della Corte di giustizia delle Nazioni Unite non è vincolante, ma ha un forte valore ai sensi del diritto internazionale.

Articolo pubblicato su "Pagine Esteri, 20 luglio 2024" – La Corte internazionale di Giustizia della Aja (Cig), ha dichiarato ieri che l’occupazione israeliana e la colonizzazione dei Territori palestinesi sono illegali e devono avere fine al più presto. Il parere consultivo dei giudici della Cig non è vincolante, ma ha valore ai sensi del diritto internazionale. Il caso nasce da una richiesta di parere legale presentata nel 2022 all’Assemblea generale dell’Onu.

“Gli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, e il regime a essi associato, sono stati creati e vengono mantenuti in violazione del diritto internazionale”, ha affermato il presidente Nawaf Salam, leggendo le conclusioni di un collegio di 15 giudici.
La Corte ha inoltre affermato che l’occupazione è “de facto un’annessione” attuata attraverso “una sistematica discriminazione, segregazione e apartheid” a danno dei palestinesi. Gli obblighi di Israele, ha proseguito, includono il risarcimento dei danni ai palestinesi e “l’evacuazione di tutti i coloni (israeliani) dagli insediamenti esistenti”. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno aggiunto i giudici internazionali, l’Assemblea generale e tutti gli Stati hanno l’obbligo di non riconoscere l’occupazione come legale né di “prestare aiuto o assistenza” al mantenimento della presenza di Israele nei territori occupati. 

INIZIATIVE IN SOLIDARIETA' CON IL POPOLO PALESTINESE



15 luglio 2024

ISRAELE...... DALL' ALTRA PARTE DELL' ATLANTICO

  

I politici comprati dal sionismo

"Ogni repubblicano ha una babysitter AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) che rappresenta Israele." — Il rappresentante degli Stati Uniti Thomas Massie
Il sostegno di Biden al genocidio di Israele non sorprende affatto, perché è stato completamente comprato dal sionismo, ricevendo un totale di $ 5.688.069 dall'American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) e da altri gruppi di pressione pro-Israele. In effetti, la maggior parte dei funzionari eletti negli Stati Uniti fa praticamente tutto ciò che la lobby pro-Israele dice loro di fare se gli sventolano la giusta quantità di denaro in faccia. È così che Israele si assicura che la legislazione statunitense sosterrà sempre la sua colonizzazione della Palestina. La ripetuta negazione delle nostre richieste di porre fine a questo genocidio ha risvegliato il popolo americano al fatto che il nostro governo non rappresenta il popolo, e non lo sosteniamo.

10 luglio 2024

IL "GENOCIDIO" NON VA IN VACANZA

                                          

Dalla rivista The Lancet: i morti in Palestina potrebbero essere oltre 180 mila

di Redazione - Giorgio Cremaschi - Rasha Khatib, Martin McKee, Salim Yusuf

The Lancet è una delle più autorevoli riviste mediche al mondo. Chi scrive e commenta su di essa, come ad esempio nella sezione della “Corrispondenza”, sono ricercatori che sanno bene come si faccia il proprio mestiere.

Il 5 luglio, proprio all’interno di questa rubrica, è stato pubblicato un breve brano di tre autori, di cui il profilo è ricostruito in fondo all’articolo qui tradotto e ripubblicato. Essi non hanno difficoltà a mettere in fila pochi, ma significativa dati, che palesano come il conto delle vittime nel genocidio perpetrato da Israele sia sicuramente sottostimato.
La loro riflessione prende in considerazione la difficoltà di identificare e contare i reali decessi, ragiona su quanti sono probabilmente ancora sotto le macerie che ricoprono buona parte della Striscia di Gaza. E inoltre, i tre autori fanno un calcolo, al ribasso per giunta, su quello che abbiamo visto essere (nelle varie operazioni euroatlantiche) il corollario delle guerre contemporanee: le morti indirette.

Articolo completo
https://contropiano.org/news/internazionale-news/2024/07/10/dalla-rivista-the-lancet-i-morti-in-palestina-potrebbero-essere-oltre-180-mila-0174056

07 luglio 2024

Mostra Free Palestine Padova Il legame indissolubile tra il popolo palestinese e la sua resistenza

 

PALESTINA

Attraverso le pieghe del tempo, tra il fiume Giordano e le sponde del Mediterraneo, c’è una terra bagnata dal sole da cui si erge forte la voce della Resistenza.
Un canto di speranza che sfida le tenebre dell’oppressione e illumina il cammino verso un futuro di libertà.

Questo sito è un approfondimento dei pannelli della mostra itinerante, inaugurata il 19 Maggio ’24 a Padova. La mostra rappresenta un viaggio attraverso la storia e la lotta del popolo palestinese, curata dall’Assemblea Free Palestine nata nell’Ottobre 2023.

Mentre l’entità sionista compie un genocidio con la complicità dei governi occidentali, la mostra esprime l’esigenza di fare informazione e contrastare la retorica del “terrorismo”, egemone nei media mainstream.
Qui non cerchiamo di confondere con la complessità ciò che è chiaro come il giorno: c’è un oppresso e c’è un oppressore, un colonizzato e un colonizzatore.
Il progetto, che non vuole essere esaustivo, comprende una serie di pannelli, che sintetizzano alcuni aspetti principali della lotta di liberazione  del popolo palestinese.

L’obiettivo di questo lavoro è quello di fornire degli strumenti per comprendere il legame indissolubile tra il popolo palestinese e la sua Resistenza, chiarendo le dinamiche storiche e politiche che hanno forgiato la lotta di liberazione palestinese.

Perché la Palestina è una promessa di rinascita, un faro che guida il cammino verso un futuro di pace e giustizia per tutti i popoli della Terra.


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