Nel marzo 1976 lo stato di Israele soffocava nel sangue una protesta contro gli espropri di terra in Galilea, uccidendo sei palestinesi e ferendone decine. Da allora il 30 marzo di ogni anno il popolo palestinese celebra la “Giornata della terra” giunta fino ad oggi perché le politiche di confisca e gli insediamenti coloniali sono stati incrementati.
Per celebrare anche quest'anno la “Giornata della terra” e per ricordare Ghassan Kanafani,
Per celebrare anche quest'anno la “Giornata della terra” e per ricordare Ghassan Kanafani,
Martedì 7 aprile 2015 alle ore 20,30
presso il Circolo Operaio di Magrè di Schio
vi invitiamo ad assistere al monologo teatrale, recitato da Omar Suleiman, attore, narratore e mediatore culturale palestinese
La terra degli aranci tristi
tratto da un racconto di Gassan Kanafani.
Dopo lo spettacolo verranno
offerti un aperitivo, il thè con dei bocconi salati, dei dolci e tanti spicchi
di arance e di limoni che rappresenteranno la vita e la sofferenza dei
palestinesi ovunque essi si trovano.
Gassan Kanafani fu un famoso giornalista palestinese, romanziere e scrittore
di racconti. I suoi scritti erano profondamente radicati nella cultura
arabo-palestinese; egli ispirò un'intera generazione in vita e anche dopo
la morte, sia con le parole che con i fatti.
Nato ad Acri l'8 aprile
1936, Ghassan era figlio di un affermato avvocato e apparteneva ad una famiglia
della buona borghesia araba.
Il giorno del suo
dodicesimo compleanno, nel 1948, si compì, ad opera di bande armate ebraiche,
il massacro di civili palestinesi nel villaggio di Deir Yassin: da quel giorno
Ghassan si rifiutò di festeggiare ancora il proprio compleanno. Pochi giorni
dopo, la città di Jaffa, dove nel frattempo i Kanafani si erano trasferiti,
cadeva, come Acri e il resto della Palestina mandataria assegnata dal Piano di
spartizione dell'ONU allo Stato ebraico, nelle mani delle forze israeliane e la
famiglia scelse la via dell'esilio, dapprima sulle colline nel sud del Libano,
poi a Damasco. La speranza era quella di poter tornare, quanto prima, in
patria, ma la sua vita fu invece un esilio permanente.
Per Ghassan gli studi di
letteratura andarono di pari passo con la passione per la pittura e il disegno
e, contemporaneamente alla sua attività di insegnante elementare presso un
campo profughi palestinese gestito dalle Nazioni Unite, crebbe, proprio
confrontato alla realtà di questi bambini sfortunati senza apparente futuro, il
suo impegno politico.
Seguendo i corsi dell'Università
di Damasco entrò in contatto con George Habash, leader del Movimento
Nazionalista Arabo, animato da ideali socialisti, e successivamente fondatore
del Movimento Popolare di Liberazione Palestinese.
Un graffito per rendere omaggio a Kanafani, tracciato sul Muro |
In questo contesto nacque
la bella, accorata novella "La terra degli aranci tristi": un
rifugiato, fuggendo con la famiglia dalla sua Palestina di fronte all'avanzata
dell'esercito israeliano, porta con sé delle arance; man mano che passano i
giorni, le notizie dell'ampiezza della sconfitta militare araba si fanno
drammatiche e la consapevolezza che il ritorno in patria diventa sempre più
problematico si fa strada nel protagonista assieme all'immagine delle sue
arance, che avvizziscono senza rimedio.
L'8 luglio del 1972 Ghassan
venne ucciso a Beirut, a soli 36 anni, da agenti israeliani che fecero
esplodere un'autobomba, mentre era insieme a sua nipote Lamis di 16 anni.
Al momento della sua
prematura morte, Ghassan aveva già pubblicato diciotto libri e centinaia di
articoli sulla cultura, la politica e la lotta del popolo palestinese. Quanto
avrebbe potuto ancora dare se gli fosse stato concesso di vivere più a lungo?
La biografia
e notizie sulla produzione letteraria di Ghassan Kanafani si trovano suWikipedia