27 novembre 2013

Invito al film: Vietato sognare - precisazioni

Rinnoviamo l'invito al film Vietato sognare, già pubblicizzato con il post di qualche giorno fa, aggiungendo delle precisazioni.

Salaam Ragazzi dell’Olivo-Vicenza - Arci Servizio Civile e 
Pax Christi in collaborazione con B55 Polo Giovani

invitano alla proiezione del documentario

VIETATO SOGNARE 
di BARBARA CUPISTI
(Forbidden Childhood) 
Martedì 3 dicembre 2013 ore 20,30
contrà Barche 55 Vicenza

Ingresso libero

Regia:Barbara Cupisti 
Fotografia: Marc Caruso, Read Al Helou 
Montaggio: Francesca Mor, Massimo Ergasti 
***Produzione: Rai Cinema***
Anno: 2008
Durata: 92’ 
Formato disponibile: DVD
vietatosognarelocandina.jpgPremi e Festival: 
Premio come miglior film alla II edizione del Bahrain Human Rights International Film Festival (2009); “Premio Amnesty Italia 2009 – Cinema e Diritti Umani” alla 45ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (2009)
***Il film è  stato prodotto dalla Rai, cioè con denaro pubblico ma NON è stato distribuito nelle sale cinematografiche.
A VICENZA E’ IN PRIMA VISIONE ASSOLUTA ***


Sinossi: 
Il film, che illustra la condizione dei bambini palestinesi alle prese con una quotidianità di violenza e senza un futuro, è stato girato tra i Territori Occupati e gli Stati Uniti.
Negli Stati Uniti, l’ex combattente palestinese Ali Abu Awwad, già nella prima Intifada e ora uno dei leader del movimento pacifista ‘Al Tariq’, e l’ex soldato israeliano Elik Elhanan, un portavoce dell’associazione ‘Combatants for Peace’, tentano di trovare una soluzione al conflitto attraverso il dialogo e la nonviolenza. Dopo aver abbandonato la via della vendetta, cercano di trovare una nuova strada nel reciproco ascolto delle motivazioni del nemico, nonostante le rispettive opinioni pubbliche sembrino sorde ad esse.
Il film è uno sguardo trasversale sugli scontri, le sofferenze e le speranze di giovani attivisti sia dello Stato d’Israele che della Palestina, che lottano per un futuro migliore delle giovani, ignare e innocenti vittime di uno dei più tragici conflitti dell’epoca contemporanea.

Giornata ONU per i diritti del popolo palestinese


Creare è resistere, resistere è creare”

Stephan Hessel

L’evento nazionale che ogni anno celebra in Italia la “Giornata ONU per i diritti del popolo palestinese” si pone anche quest’anno il chiaro obiettivo di dare voce alle diverse forme di resistenza nonviolenta, che rappresentano oggi l’unica speranza per una pace giusta a partire dalla fine della colonizzazione dei Territori palestinesi occupati. L’evento del 2013 sarà celebrato nella città di Verona sabato 30 novembre e sarà dedicato alle diverse espressioni della cultura palestinese come forma di resistenza all’oppressione e di rivendicazione di esistenza di un intero popolo.


Giornata ONU per i diritti del popolo palestinese

30 novembre 2013
VERONA – Teatro Stimate
via Carlo Montanari, 1


La Giornata sarà ritmata da alcuni approfondimenti (FOCUS) che esperti e testimoni provenienti dalle espressioni artistiche più diverse offriranno, in differenti modalità, al pubblico. Queste si presenteranno sia attraverso un “palco abitato”, che permetterà di interagire direttamente con le proposte artistiche, sia tramite molteplici esposizioni nelle sale adiacenti al Teatro Stimmate. A giornalisti ed esperti del conflitto israelo-palestinese verrà poi affidato uno spazio (AD ALTA VOCE) in cui interpretare e rilanciare in un taglio prettamente politico le riflessioni dei Focus.


IL PROGRAMMAore 9.30 inizio del Convegno

  • FOCUS CULTURA:

Intrecci – L’influenza della Nakba nella cultura palestinese
WASIM DAHMASH e SIMONE SIBILIO

  • FOCUS POESIA:

Versi – La memoria e la sofferenza di un popolo diventano poesia
con IBRAHIM NASRALLAH e ROBERTA BARBIERO

  • FOCUS MUSICA : note dal Medio Oriente con l’oud di SALEH TAWIL
  • AD ALTA VOCE:UGO TRAMBALLI, giornalista del Sole 24ore, riflette e dialoga con l’assemblea
ore 13.00 PRANZO palestinese a cura di SHOCK KEBAB
ore 14.30 
  • FOCUS BENI CULTURALI:

Pietre – conservare villaggi e storia per custodire un sogno
Con CARLA BENELLI, storica dell’arte e coordinatrice del progetto “Sebastia- tra passato e presente”

  • FOCUS ARCHITETTURA:

Spazi – il paesaggio ridisegnato dalla cultura e dalla storia
ConNICOLA PERUGINI, Università di Princeton, collaboratore dell’architetto israeliano Eyal Weizman

  • FOCUS MUSICA : note dal Medio Oriente con l’oud di SALEH TAWI
  • FOCUS ARTE CONTEMPORANEA:

Scenari – Se la Palestina viene accolta alla Biennale di Venezia
VITTORIO URBANI presenta: Stazione di Emily Jacir. Intervento di restituzione allo spazio urbano delle eredità culturali nell’invisibilità della lingua araba

  • lavori video di LARISSA SANSOUR

  • AD ALTA VOCE: MICHELE GIORGIO, giornalista del Manifesto, riflette e dialoga con l’assemblea
  • FOCUS MUSICA: con l’oud di SALEH TAWIL
ore 18.00 CONCLUSIONI
ore 19.00 SPETTACOLO TEATRALE LA TERRA DELLE ARANCE TRISTI Rappresentazione teatrale di Ghassan Khanafani, con OMAR SULEIMAN
a seguire CENA palestinese a cura di SHOCK KEBAB

SCRIVI a giornataonu@gmail.co
ISCRIZIONE al Convegno : 5 euro 
PRANZO : 6 euro (Pitta, carne di kebab, Insalata, Pomodori, Cipolla, Salse  varie e Bibita)
SPETTACOLO + CENA (Insalata di cous cous, Pitta, Falafel, Salsa di ceci, Pomodori, Insalata, Cipolla, Salse varie e Bibita): 15 euro Per informazioni più complete vedi il sito

24 novembre 2013

Invito al film: Vietato sognare

Salaam Ragazzi dell’Olivo-Vicenza - Arci Servizio Civile e 
Pax Christi in collaborazione con B55 Polo Giovani

invitano alla proiezione del documentario

VIETATO SOGNARE 
di BARBARA CUPISTI

Martedì 3 dicembre 2013 ore 20,30
contrà Barche 55 Vicenza

Ingresso libero


Il Film documentario: VIETATO SOGNARE

Musica tesa. Brace di sigaretta, primo piano d’occhi, un elicottero militare volteggiante: le immagini iniziali di "Vietato sognare" ("forbidden childhood forbidden dreams") portano subito in guerra.

Girato insieme a "Madri" (premiato col David di Donatello), questo documentario ne costituisce la prosecuzione nell’ascolto dei degni figli ideali, i "combatants for peace", ONG di ex soldati ebrei e miliziani palestinesi che insieme cercano una soluzione al conflitto. Dure storie luttuose e percorsi ardui e sofferti di chi è cresciuto in ambiente militare o in una colonia, chi nei territori occupati o in un campo profughi subendo soprusi fin da piccolo.

Utilizzando anche filmati d’archivio a partire dalla prima Intifada, la regista Barbara Cupisti innanzitutto riesce a far parlare del dramma rimosso da entrambi i fronti (da una parte tenuto lontano, mentre dall’altra "impari molto presto che il modo migliore di affrontare i problemi è non affrontarli affatto"), comunque determinati a non cedere la terra gli uni agli altri. Quando a parlare sono le armi, la ragione lascia il posto alle mostruosità, per cui i bambini vengono visti "come obiettivi, nemici o figli di nemici", fino ai 16 anni sono gli unici a poter visitare i detenuti (dopo accurata perquisizione), non temono più i carri armati: ecco l’infanzia negata del titolo originale. 

E l’autrice – secondo un metodo logico, obiettivo e dritto ai nodi cruciali - arriva a scene di assurdi corti circuiti, come un gruppo di miliziani incappucciati che scrive con lo spray su un muro "il programma di pace palestinese è il nostro obiettivo" o, soprattutto, militari dello Tzahal impegnati a scortare piccoli palestinesi che nel tragitto fino a scuola rischiano di venir aggrediti dai coloni. Questo avviene ad Hebron, e Cupisti fa capire quanto sia simbolico luogo cardine, un focolaio d’odio con 800-1000 coloni, protetti da un soldato a testa, tra 166mila palestinesi. Cionostante, c’è chi trova alleati negli ex avversari, ossessionato da sogni di pace che "non sono quelli che vediamo dormendo, ma quelli che non ci fanno dormire".

La frase: "Ho perso mia sorella in un attentato suicida. Tante “buone persone” mi hanno proposto di vendicarmi. Non capivo come potrei sentirmi meglio semplicemente uccidendo qualcuno. Ho pensato che fosse un prezzo estremamente basso da mettere sulla vita di qualcuno, quello di sostituirla con un altro corpo. Quante persone dovrei uccidere per sentirmi meglio? Uccidere qualcuno la farà tornare in vita? Non esiste vendetta. Questa vendetta chi dovrebbe proteggere, e come potrebbe prevenire ulteriori attacchi? Ho deciso che volevo uscire da questo gioco".


La regista

Barbara Cupisti (Viareggio, 1962), attrice e documentarista, debutta giovanissima nel 1982 nel film di Lucio Fulci Lo squartatore di New York, a cui segue La chiave di Tinto Brass l'anno seguente. Tuttavia lega il proprio nome principalmente ad alcune pellicole di genere thriller-horror a cavallo fra gli anni ottanta e i novanta come Deliria, La chiesa, Le porte dell'inferno, Opera Dellamorte Dellamore, apparendo anche in altre pellicole come Il bambino e il poliziotto.
Dalla fine degli anni novanta dirada progressivamente la propria attività di attrice, per dedicarsi a quella di regista. Nel 2007 dirige La maschera d'acqua e il documentario Madri, di cui è anche sceneggiatrice. Madri è stato presentato alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ed ha vinto ilDavid di Donatello come miglior documentario. L'anno seguente viene scelta come componente della giuria della sezione "Orizzonti" alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. il suo secondo documentario " Vietato Sognare" vince il Premio Amnesty Italia 2009 "Cinema e diritti Umani" Audience Award for Best Documentary al Baharain human Rights International Flm Festival e il Sigillo per la Pace 2009. Nel 2012 vince il Premio Ilaria Alpi per il miglior Reportage Italiano Lungo con il film in due puntate " Fratelli e Sorelle- Storie di Carcere" ambientato nelle carceri italiane.

L'altro Film documentario di Barbara Cupisti: MADRI (2007, nel 2008 ha vinto il premio David di Donatello per il miglior documentario).

Attraverso le testimonianze delle madri che vivono nella terra dilaniata dalla guerra infinita, con il terrore di non veder rientrare a casa i propri figli, vengono mostrati i conflitti e i drammi privati che raccontano la Storia.
Il dolore per la perdita di un figlio, che sia vittima o carnefice, è il più profondo e straziante, ingiusto e incomprensibile. La sofferenza per la perdita di un familiare è universale, non esistono differenze di razza né di credo. Attraverso il riconoscersi in questo dolore è possibile iniziare un nuovo cammino che porti alla comprensione.

Madri israeliane e palestinesi che hanno vissuto questo dramma ci aiuteranno a capire attraverso i loro racconti questa terribile realtà.
Il film della durata di 90 minuti raccoglie testimonianze di vita, momenti quotidiani, filmati di repertorio e materiale video privato inediti; tutto girato e documentato in Israele e in Palestina.
Le madri che testimoniano hanno idee, estrazioni culturali e sociali diverse ma tutte condividono un desiderio: che non ci siano più innocenti a pagare per colpe non loro.

Non un discorso politico o ideologico ma un messaggio che arrivi dritto al cuore di ognuno di noi.
Sono tante le storie che il documentario racconta, dalla mamma di Malki (15 anni, vittima di un kamikaze alla pizzeria Sbarro a Gerusalemme nel 2002) alla madre di Izz, il ventunenne di Jenin autore dell’attentato.
Storie di dolore e di rabbia nella terra dove ora il sentimento del perdono non esiste.

I genitori del “Parents Circle” (l’unica organizzazione che riunisce genitori di vittime palestinesi ed israeliane) ci fanno capire come stanno tentando di migliorare il futuro delle nuove generazioni.

16 novembre 2013

Egidia Beretta ritorna a Vicenza

In preparazione al 29 novembre, Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestineseindetta dall’ONU nel 1977


Salaam ragazzi dell'olivo - Vicenza e Pax Christi

hanno promosso due incontri che si terranno 

venerdì 22 novembre p.v. 
presso l’Istituto “Bartolomeo Montagna”
in stradella Mora 93 - Vicenza

e che vedranno la partecipazione di

Egidia Beretta Arrigoni
mamma di Vittorio Arrigoni



Il mattino, dalle ore 10,45 alle 12,35, Egidia incontrerà alcune classi dell’Istituto per presentare il libro ”Il viaggio di Vittorio”.

La sera, dalle ore 20 alle 22, l'incontro - cui parteciperanno gli studenti dei corsi serali - sarà aperto alla cittadinanza

Come riferimenti - oltre ai link inseriti nel testo - vi ricordiamo l'incontro con Egidia Beretta, cui certamente alcuni di voi hanno partecipato lo scorso 7 giugno e la riflessione che su di esso ha fatto don Maurizio Mazzetto.