28 luglio 2014

Manifestazione per la pace






































            All’iniziativa hanno aderito il Comune di Vicenza, partiti e associazioni

07 luglio 2014

Ringraziamento


IL COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI
(AMNESTY - ARCI - CGIL - DONNE IN RETE PER LA PACE - PAX CHRISTI - PROGETTO SULLA SOGLIA - SALAAM RAGAZZI DELL’OLIVO)

RINGRAZIA

tutte le persone che in vario modo hanno partecipato alla Giornata di solidarietà e digiuno indetta sabato scorso, 5 luglio 2014


“Se Israele cambiasse politica” 
Riflessioni di don Tonio Dell'Olio-Pax Christi

Da più di sessanta anni la politica di Israele è sempre la stessa. Di fronte alla violenza e alle provocazioni dei palestinesi ha risposto con la rappresaglia, con la vendetta, con violenze ancora più forti. Il risultato è che in tutti questi anni non sia riuscito a scrollarsi di dosso la violenza e l'inimicizia dei più violenti tra i palestinesi. 
Al contrario ogni atto di vendetta, ogni violazione di diritti umani, ogni atto di repressione genera nuovo odio e spiana la strada a nuove manifestazioni di violenza. Paradossalmente si potrebbe dire che proprio questa politica costituisca il sostegno più efficace per il terrorismo di ogni tipo in campo avverso. Intendiamoci, non c'è alcuna garanzia di successo certo nell'alternativa alla violenza.

Ma di certo c'è che questa finora ha fallito. 
Ha tragicamente fallito

Perché non provare con gli strumenti della democrazia e del dialogo? Di fronte alla scomparsa e alla morte dei tre ragazzi siamo certi che la vendetta che l'esercito israeliano e i governanti hanno deciso di mettere in atto non ripagherà le loro famiglie e non preserverà da futuri atti di violenza. Esattamente il contrario. 
Pertanto, non per motivazioni etiche o filosofiche, religiose o ideali ma per semplice calcolo, perché non provare, almeno una volta, a reagire come fanno tutti i paesi democratici che svolgono indagini, aprono processi e assicurano alla giustizia i colpevoli?

Da  Mosaico dei giorni 1 luglio 2014 – (http://www.mosaicodipace.it/)


IL COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI
(AMNESTY - ARCI - CGIL - DONNE IN RETE PER LA PACE - PAX CHRISTI - PROGETTO SULLA SOGLIA - SALAAM RAGAZZI DELL’OLIVO)
accoglie e fa proprio il comunicato di ASSOPACE PALESTINA nella certezza che non  la vendetta né la rappresaglia serviranno a raggiungere la PACE.
Solo la GIUSTIZIA E IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI di ogni persona porteranno alla coesistenza pacifica in quella terra martoriata.
OGNI MORTE CI DIMINUISCE!
AssoPacePalestina ritiene che l'assassinio dei tre giovani coloni israeliani sia un crimine che non può essere giustificato e che coloro che  lo hanno commesso non siano certamente "eroi".
Hanno tolto la vita a tre persone disarmate e minato fortemente la causa palestinese, oltretutto nel momento in cui si era formato un governo di  unità nazionale.
Tutto ciò però non giustifica minimamente le rappresaglie messe in atto dal governo israeliano, che per ricercare i tre giovani e trovare i responsabili ha messo a ferro e fuoco un’intera popolazione punendola collettivamente per un crimine commesso da precisi responsabili.

Ogni morte, palestinese o israeliana che sia, pesa sulle nostre coscienze come un macigno.

Pesa sulle responsabilità della Comunità Internazionale che, pur essendo consapevole delle persistenti violazioni delle risoluzione delle Nazioni Unite e dei diritti umani da parte del governo israeliano, non ne fa pagare il prezzo a Israele, limitandosi a semplici rimbrotti.
Quattordicimila soldati sono stati mandati nelle case, nei villaggi e nelle città, distruggendo vite, beni, risorse: ben dieci persone sono morte, tra cui bambini uccisi durante le incursioni. Erano tutti disarmati. Più di 500 persone sono state sequestrate ed incarcerate.

Nessuno dei nostri uomini o donne di Stato ha rivolto loro un pensiero o ha chiesto ad Israele di fermare la punizione collettiva di un intero popolo.

AssoPacePalestina chiede all'Unione Europea, al nostro governo e a tutte le Istituzioni Internazionali, di non considerare più Israele al di sopra della legge; di  ascoltare e dare forza alle voci che arrivano anche da Israele, come quella dell'ex Presidente del suo Parlamento, Avraham Burg, o quella dei parenti delle vittime israeliane, che si mischia alla voce dei parenti delle vittime palestinesi e chiede di porre fine alla violenza e all'ingiustizia.  
E' l'appello lanciato da palestinesi e israeliani che ritengono che la pace sia possibile e necessaria ai due popoli, ma che la pace non potrà esserci  se la Comunità Internazionale non opererà per la fine dell'occupazione e della colonizzazione della terra di Palestina.

Ed è l' appello che AssoPacePalestina fa proprio.