10 novembre 2014

Con il cuore in Palestina - Ciclo di film sulla Palestina

In occasione del prossimo 29 novembre, data in cui dal 1977 è stata proclamata dall'ONU la Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese

IL COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI
(AMNESTY-ARCI-CGIL-DONNE IN RETE PER LA PACE-PAX CHRISTI-PROGETTO SULLA SOGLIA-SALAAM RAGAZZI DELL’OLIVO-ASSOCIAZIONE CIVICA VICENZA CAPOLUOGO)

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI VICENZA

IN COLLABORAZIONE CON IL CINEMA TEATRO PRIMAVERA 
invitano la cittadinanza a

CON IL CUORE IN 
PALESTINA

 breve ciclo di proiezioni cinematografiche (ingresso con biglietto) presso il

CINEMA TEATRO PRIMAVERA 
via Ozanam, 11 a Vicenza

MARTEDI’ 18 NOVEMBRE 2014 ORE 20.15

Regia: Lorraine Lévy
Interpreti: Emmanuelle Devos, Pascal Elbé, Jules Sitruk, Mehdi Dehbi, Areen Omar
Francia, 2012, 
105’


Durante la visita per il servizio di leva nell'esercito israeliano, Joseph scopre di non essere il figlio biologico dei suoi genitori, poiché appena nato è stato scambiato per errore con Yacine, palestinese dei territori occupati della Cisgiordania. La rivelazione getta lo scompiglio tra le due famiglie, costringendo ognuno a interrogarsi sulle rispettive identità e convinzioni, nonché sul senso dell'ostilità che continua a dividere i due popoli (v. anche su Wikipedia e trailer su Youtube)

MARTEDI’ 25 NOVEMBRE 2014 ORE 20.15

Regia: Sylvain Estibal
Francia / Germania / Belgio Durata 99'
PREMIO CESAR COME MIGLIOR OPERA PRIMA


Interpreti: Sasson Gabay Baya Belalì Myriam Tekaïa -Ulrich TukurAll'indomani di una tempesta, il pescatore palestinese Jafaar (Sasson Gabai, già vincitore dell'European Film Award per La Banda) si ritrova per caso nella rete un maialino vietnamita: dopo aver tentato di sbarazzarsi dell'insolito naufrago, l'uomo decide di “approfittare” di quella pesca inaspettata, lanciandosi in una ingegnosa quanto rocambolesca iniziativa...
Tra soldati e coloni, check-point e kamikaze, una commedia surreale che come una favola si apre alla speranza.
"Questo maialino è la mia colomba della pace!" (Sylvain Estibal) 

(v. trailer su Youtube). Il film di questa sera è in prima visione per Vicenza.

MARTEDI’ 2 DICEMBRE 2014 ORE 20.15

Drammatico — 86' (Italia, Germania, Francia, Palestina, 2014) Con Saleh Bakri - Laure De Clermont - Roschdy Zem - Ahmed Bayatra - Mohammed Bakri - Loutof Nuweiser e Ahmed Bayatra sono perfetti nelle vesti di padre e figlio. Si avverte la giusta complicità. 

È uno di quei film che sarebbe un peccato perdere. (v. trailer su Youtube)

Martedì 2 dicembre il film sarà presentato da:
GIORGIO FORTI, già professore di Biochimica vegetale presso l’Università degli Studi di Milano, è professore emerito della Facoltà di Scienze, ed è socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
Fondatore e sostenitore di Salaam Ragazzi dell’Olivo di Milano, è impegnato attivamente con la rete ECO, Ebrei contro l’Occupazione, di Milano.


Campagna Internazionale per la Liberazione di Marwan Barghouti e dei prigionieri politici palestinesi

In occasione della Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese, il 4 dicembre 1997, Nelson Mandela fece appello affinché le fiamme metaforiche della solidarietà, della giustizia, e della libertà fossero tenute accese, affermando:
"L'ONU ha preso una posizione forte contro l'apartheid, e nel corso degli anni, è stato costruito un consenso internazionale, che ha contribuito a porre fine a questo sistema iniquo.Ma sappiamo fin troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei Palestinesi"
Ad ottobre 2014, sono più di 6000 i prigionieri politici nelle carceri israeliane; almeno 600 prigionieri sono malati, di cui 160 con malattie croniche gravi e bisognosi di cure mediche urgenti e intensive.
"Quando vi sarà chiesto da che parte state, scegliete sempre la parte della libertà e della dignità contro l’oppressione, della pace e della convivenza contro l’occupazione e l’apartheid" (Marwan Barghouti) 

La Rete ECO – Ebrei contro l’occupazione (ONLUS) – è un'associazione nata nel 2001 e diffusa a livello nazionale. E’ una rete di ebrei italiani che si mobilitano contro le ingiustizie perpetrate dallo Stato di Israele nei confronti della popolazione palestinese. I governi israeliani, infatti, portano avanti dal 1948 una politica di espropriazione, colonizzazione, segregazione, emarginazione e repressione, punteggiata da attacchi militari, volta a rendere impossibile la vita dei Palestinesi sulle loro terre. Il risultato è una strisciante pulizia etnica, a rincarare la dose dopo le espulsioni di massa avvenute nel 1947-1948 (Nakba) e nel 1967 (Naksa).

Accomunati dall'impegno per l'eguaglianza, i diritti umani e la pace quali principi universali, ECO ritiene che le numerose e continue violazioni di tali principi da parte dei governi israeliani vadano condannate apertamente e con forza; ed è falsa l’accusa di antisemitismo spesso rivolta da Israele e dai suoi sostenitori come tattica di intimidazione contro chiunque critichi le politiche israeliane o il sionismo. La riconciliazione e la pace possano essere raggiunte solo seguendo i principi della giustizia:

  • i diritti umani (civili, politici, economici, sociali e culturali) e l'eguaglianza devono essere garantiti universalmente, senza eccezione, in tutto il territorio tra il Giordano e il Mediterraneo;
  • il diritto internazionale deve essere rispettato e applicato universalmente. Pertanto l'occupazione, la colonizzazione la discriminazione e la violenza contro i civili devono cessare. (v. il sito di ECO, in inglese)

13 settembre 2014

Manifestazione Nazionale per la pace e il disarmo a Firenze


Associazione per la Pace
 (Assopace) Via  India 1 - 00196 Roma Tel. +39 0692938278 - Fax:+39 0623327800 
E.Mail: assopace.nazionale@assopace.org Facebook: Assopace.Nazionale Twitter: @assopace  skype: assopace.nazionale
 www.assopace.org
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 Noi di 

Assopace
 ci vediamo a Firenze per construire un percorso di Pace e Giustizia. 

Vieni anche tu!

A Firenzedomenica 21 settembre 2014
Piazzale Michelangiolo - ore 11/16
Manifestazione Nazionale 
per la pace e il disarmo
Aderisci e partecipa.
Facciamo  insieme UN PASSO DI PACE!
Basta guerre! Mai più vittime! Fermiamo le stragi di civili indifesi,
a Gaza, in Palestina, in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Ucraina, Congo, ....
Per  Libertà, Diritti, Dignità, Giustizia, Democrazia.
Restiamo umani, facciamo sentire la nostra voce, mobilitiamo la società civile in Europa ed in Medio Oriente contro le guerre, contro le stragi di civili e contro i mercanti di armi, contro le politiche che quelle guerre hanno favorito, legittimato e a volte promosso.
Diamo voce  a chi resiste e si oppone in modo nonviolento alle guerre, alle pulizie etniche, alle politiche di guerra, ai regimi dittatoriali, al razzismo, all'apartheid.
Costruiamo insieme una nuova storia di pace, di libertà, di diritti, di democrazia e di giustizia, diamo vita a un'alleanza civica in Europa e nel Mediterraneo contro le guerre e per il disarmo.
Lanciamo da Firenze una piattaforma di richieste e di campagne per un cambio di passo delle politiche dei governi e delleistituzioni internazionali. 
Il passo di pace che dobbiamo fare è tanto urgente quanto ambizioso e difficile.
Perché fermare le guerre e le stragi significa dare finalmente il primato del governo globale del pianeta e delle relazioni tra Stati alla politica multilaterale, ad un sistema delleNazioni Unite da riformare e da potenziare; significa cambiare il modello di sviluppo, non più orientato al consumo del pianeta per il benessere di pochi ma alla sostenibilitàfutura ed al benessere di tutti; significa applicazione e rispetto da parte di tutti gli Stati degli accordi, delle convenzioni internazionali e dei diritti umani con meccanismisanzionatori e con un sistema di polizia e di giustizia internazionale operativo; significa riconoscere il diritto d'asilo e dare accoglienza ai profughi di guerra; significa investirenella ricerca, nell'educazione, nell'ambiente, nell'economia e nel lavoro, nella giustizia sociale, nella democrazia, nella cultura, nel dialogo, nella difesa civile, nella cooperazione, in funzione della pacifica e plurale convivenza e del governo democratico globale, convertendo qui le enormi risorse spese per armamenti e guerre decennali.
Se questo cambio di passo delle politiche non si realizzasse in queste direzioni sappiamo bene cosa ci aspetta, è sotto gli occhi di tutti: sono i 2000 morti di Gaza, ilcarcere a cielo aperto per 1,8 milioni di palestinesi, i 47 anni di colonizzazione e occupazione israeliana della Palestina, una vita sotto minaccia  per il popolo israeliano, le200mila vittime del conflitto siriano e le circa 2000 vittime che il conflitto iracheno sta mietendo ogni mese, la guerra, i prodromi della pulizia etnica, la violazionedell'autodeterminazione dei popoli in Ucraina, come in Palestina e nel Sahara Occidentale; le infiltrazioni mafiose e criminali in ogni conflitto, l'uso del terrorismo anche daparte degli Stati, la tortura, la detenzione illegittima, gli scomparsi,il fondamentalismo, il sostegno a dittatori e monarchie medioevali per difendere potenti interessi di parte e inostri approvvigionamenti energetici; sono le esecuzioni di massa, la proliferazione degli armamenti e dell'economia di guerra, i milioni di profughi e di disperati in fuga, lafinanza speculativa, il fallimento degli Stati, il saccheggio dei beni comuni e la crisi delle democrazie, la propaganda e le informazioni strumentalmente distorte dai poteri fortiche  influenzano e condizionano lopinione  pubblica… un elenco infinito di drammatici eventi che si ripetono sistematicamente, diventando parte del nostro quotidiano comefossero disastri inevitabili per proseguire il corso della civiltà, la nostra.
Questo è il bivio che abbiamo di fronte: continuare a denunciare in modo generico questa realtà o lavorare con determinazione e strategia per mutare le politicheresponsabili della proliferazione delle guerre, per costruire un'alternativa a questo corso della storia? Puntare l’indice solo sugli effetti o denunciare e sradicare le cause della violenza diretta, culturale e strutturale che permea il nostro sistema, di cui siamo in parte tutti complici?
Alla viltà, al cinismo  ed alla violenza, vogliamo sostituire l'alternativa del coraggio, della nonviolenza, della disobbedienza civile.
A Firenze, in continuità con l'Arena di Pace e Disarmo, ascolteremo testimonianze provenienti dai teatri di guerra e le voci di chi si oppone in Europa e nelmondo alle politiche di guerra, per fare assieme questo passo di pace. Raccoglieremo e lanceremo concrete richieste alla politica, campagne che segnano un cambio di passonelle  proposte per la soluzione politica dei conflitti, per la pace, per i diritti, per la giustizia, per il disarmo e la difesa civile non armata e nonviolenta.
Invitiamo quindi ad aderire a questo appello partecipando alla manifestazione di Firenze ed organizzando mobilitazioni in altre città europee e centri martoriatidai conflitti. Vi chiediamo di inviare fin dora alla Segreteria dellevento, oltre all'adesione, le proposte e campagne concrete, già strutturate, che vorreste rilanciare durante lamanifestazione e inserire nella piattaforma finale. 
Comitato Promotore: Rete della Pace, Rete Italiana Disarmo, Sbilanciamoci, Tavolo Interventi Civili di Pace. 
IMPORTANTE!
Da un passaparola telefonico è emersa la possibilità di organizzare un pullman da Vicenza, città molto interessata al tema della pace.

Perciò chi desidera andare a Firenze domenica 21 comunichi quanto prima l'adesione a:
Miriam Gagliardi - miriam.gag@alice.it - 0444-530763
Mariangela Santini - mari.santini@virgilio.it - 3357522302
E’ importantissimo sapere, almeno a grandi linee, quante persone possono essere interessate in modo da prenotare il bus