09 dicembre 2016

La Preghiera di Madri ebree, musulmane e cristiane

In Israele è avvenuto un piccolo grande miracolo quasi completamente ignorato dai Media: migliaia di donne ebree, musulmane e cristiane hanno camminato insieme in Israele per la pace. 



Nel nuovo video ufficiale del movimento Women Wage Peace, la cantante israeliana Yael Deckelbaum canta la canzone Prayer of the Mothers, “La preghiera delle Madri”, insieme a donne e madri di tutte le religioni, mostrandoci che la “musica” sta cambiando e deve cambiare. 


La canzone è il frutto di un’alleanza tra artiste folk israeliane e palestinesi e celebra l’ultima iniziativa del movimento delle “donne per la pace”, Women Wage Peace, nato in Israele nel 2014 e promotore di una marcia lunga 200 chilometri che ha visto, nell’ottobre scorso, migliaia di donne ebreemusulmane e cristiane unirsi in un cammino di pace verso Gerusalemme. “Non ci fermeremo finché non sarà raggiunto un accordo politico che porterà a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti un futuro sicuro”, è scritto nel sito del movimento, che si dichiara “senza leader e figlio del passaparola spontaneo sui social network”. Alla marcia ha preso parte anche l’attivista liberiana e premio Nobel per la pace 2011, Leymah Gbowee. Nel nuovo video dell’associazione Women Wage Peace, la cantante israeliana Yael Deckelbaum canta la canzone ‘Prayer of the Mothers’, insieme ad altre donne di ogni religione.

Un miracolo tutto femminile che vale più di mille parole vuote ed inutili.

Shalom Salam Pace

29 novembre 2016

Percorsi di pace, incontro e concerto al Conservatorio

Cari amici,
anche come Associazione Salaam ragazzi dell'olivo - Vicenza vi invitiamo  a partecipare all'incontro e al concerto che si terranno


lunedì 5 dicembre alle ore 17.45
presso il  Conservatorio di Musica "Arrigo Pedrollo"
in contra' San Domenico 33 a Vicenza 
per far conoscere una realtà ancora poco nota: l'attivazione, avvenuta nel 2012, di una sezione staccata del Conservatorio a Gerusalemme.

Questa iniziativa, organizzata dal Comune di Vicenza, va nella direzione di sensibilizzare la cittadinanza sulla situazione palestinese, come stabilito dalla Mozione di Solidarietà con il Popolo Palestinese, approvata il 24 novembre 2015 dal Consiglio Comunale di Vicenza.


Programma del concerto
Classe di Esercitazioni Orchestrali, dirige il Maestro Claudio Martignon

  • Franz Schubert, Sinfonia in do minore La Tragica
  • Roberto Solci, Gerusalemme
  • Carl Reinecke, Ballata per flauto e orchestra op. 288 (al flauto Beatrice Lanaro)
  • Marco Sofianopulo, Nigun di Solitudine e Abbandono per violino solo e archi (quest'ultimo brano può essere ascoltato in rete su Youtube a questo link)

03 novembre 2016

Rassegna di film palestinesi: The Idol

COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI
CINEMA PRIMAVERA

RASSEGNA DI FILM PALESTINESI PER CELEBRARE IL 29 NOVEMBRE
GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’
CON IL POPOLO PALESTINESE

MARTEDI’ 29 NOVEMBRE 2016
ore 20.30 presso il Cinema Primavera a Vicenza

THE IDOL


Titolo originale Ya Tayr El Tayer. Biografico, durata 100 min. - Palestina, Qatar, Gran Bretagna 2015. - Adler Entertainment 

* IN PRIMA VISIONE A VICENZA *

Gaza, sinonimo di tanti conflitti, distruzione e disperazione, ma per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, è la loro casa e il loro parco giochi.
È dove, insieme ai loro migliori amici Ahmad e Omar, fanno musica, giocano a calcio e sognano in grande. La loro band è alla buona, utilizzano vecchi strumenti musicali, ma hanno grandi ambizioni. 
Mohammed e Nour desidererebbero cantare all’Opera Hall del Cairo; per raggiungerla sarebbe necessaria una vita intera, ma Mohammed scoprirà che per alcuni sogni vale la pena di lottare. 
Lungo la strada, incontrerà la tragedia e proverà la solitudine. Il mondo che lo circonda andrà in frantumi. Nonostante tutto, comunque, sa che la sua voce lo libererà dal dolore che lo pervade, e porterà a un popolo senza voce la gioia. Per pagarsi gli studi universitari canta ai matrimoni e guida un taxi. 
Anche quando l’assedio nel territorio di Gaza si intensifica, Mohammed sa di avere un dono raro; con la sua voce può far sorridere e dimenticare i problemi e i dolori. Una sera, ecco la possibilità che il sogno si avveri: sente in tv che i provini per “Arab Idol”, lo show più popolare nel mondo arabo, si svolgono al Cairo. 
I confini sono chiusi. Sembra non esserci via d’uscita. Ma la voglia di realizzare un sogno è più forte di ogni ostacolo... Ecco l’opportunità di cambiare la sua vita e dare a un popolo senza voce la più grande sensazione: la libertà di amare, vivere e sentirsi liberi.

Hany Abu-Assad (Nazaret11 ottobre 1961) è un regista palestinese.
Studia ingegneria ad Amsterdam. Dopo alcuni anni di lavoro come ingegnere aeronautico nei Paesi Bassi fonda una società di produzione cinematografica ed inizia a produrre programmi televisivi sugli immigrati. Dirige i primi cortometraggi nel 1992 e lungometraggi dal 1998.
Tutti i suoi film hanno per argomento la coesistenza multi-culturale, sia in Europa sia in Medio Oriente.
Nel 2006 il suo film Paradise Now, la storia di due palestinesi che preparano un attentato suicida in Israele, è stato candidato all'Oscar come migliore film straniero.
Nel 2013 ottiene una seconda nomination all'Oscar con il film Omar, lavoro che si era aggiudicato il premio della giuria nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2013.
Vive attualmente in Danimarca.
Filmografia:
  • Nazareth 2000 (2000) - Documentario
  • Ford Transit (2002)
  • Rana's Wedding (2002)
  • Paradise Now (2005)
  • Omar (2013)
  • The Idol (Ya Tayr El Tayer) (2015)

Rassegna di film palestinesi: Amore, furti e altri guai

COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI
CINEMA PRIMAVERA

RASSEGNA DI FILM PALESTINESI PER CELEBRARE IL 29 NOVEMBRE
GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’
CON IL POPOLO PALESTINESE

MARTEDI’ 22 NOVEMBRE 2016
ore 20.30 presso il Cinema Primavera a Vicenza


AMORE, FURTI E ALTRI GUAI

Un film di Muayad Alayan.

Titolo originale Al-Hob wa Al-Sariqa wa Mashakel Ukhra.

Commedia drammatica, durata 93 min. Palestina 2015
Una commedia palestinese, un’opera prima di Muayad Alayan., un film divertente, originale, una Palestina come non si è mai vista al cinema!

TRAMA. Mousa vive in un campo profughi palestinese e, per sopravvivere, ruba automobili. Un giorno ruba una Passat con un soldato israeliano nascosto nel bagagliaio, rapito da militanti palestinesi come merce di scambio nell'ambito delle trattative per la liberazione dei prigionieri politici, detenuti nelle carceri israeliane. Mousa vuole soltanto raccogliere 5000 dollari per poter emigrare in Italia e giocare a pallone nella Fiorentina, come gli ha promesso un conoscente truffaldino. Non vorrebbe avere niente a che fare con la difficile situazione politica del proprio paese e non sa che farsene dell'israeliano rapito. Ben presto, l'ingenuo ladro si ritrova al centro di una losca trama che vede coinvolti da un lato i miliziani palestinesi e dall'altro l'Intelligence israeliana. A rendere ancora più complicata la sua situazione, c'è la donna con cui ha una relazione clandestina da anni, una donna che ha messo incinta per poi scappare, e che adesso è sposata con un uomo benestante.

Muayad Alayan è un regista e direttore della fotografia palestinese. Dopo aver completato gli studi a San Francisco, Alayan è tornato in Palestina con il sogno di fare cinema di e sui palestinesi. Co-fondatore della Palcine Productions - un collettivo di registi e artisti audiovisivi con sede a Gerusalemme e Betlemme -, è attivo come insegnante di cinematografia presso diverse istituzioni accademiche e organizzazioni in Palestina. Nel 2012 ha diretto il suo primo film documentario, Sacred Stones, dove si pone l'attenzione sui rischi per l'ambiente e la salute derivanti dal settore minerario palestinese della pietra. Amore, furti e altri guai è stato il primo lungometraggio di finzione del regista, uscito in sala nel febbraio 2016.

Rassegna di film palestinesi: Gli ingannati

COMITATO VICENTINO PER LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI
CINEMA PRIMAVERA

RASSEGNA DI FILM PALESTINESI PER CELEBRARE IL 29 NOVEMBRE
GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’
CON IL POPOLO PALESTINESE



MARTEDI’ 15 NOVEMBRE 2016
ore 20.30 presso il Cinema Primavera a Vicenza

GLI INGANNATI

dal libro UOMINI SOTTO IL SOLE 
di Ghassan Kanafani, Sellerio Edit



Titolo originale The Dupes. Drammatico, durata 107 min. - Siria 1972.
La tragica avventura di tre Palestinesi i quali, per emigrare clandestinamente nel Kuwait alla ricerca di un lavoro, affidano il loro destino ad un camionista viaggiando nascosti nella cisterna vuota dell’automezzo. Sullo sfondo vi è la guerra con Israele e l’occupazione militare delle terre palestinesi. In uno stile che nulla o poco concede alla spettacolarità, la pellicola racconta sostanzialmente la storia di un fallimento che nella parte finale si carica di una tensione notevole dove l’eloquenza delle immagini è assoluta. Opera da cinema impegnato d’altri tempi, mantiene oggi una bruciante attualità, in un tempo in cui i migranti arrivano fino a noi attraverso vere e proprie odissee che spesso si concludono tragicamente.

Il libro: UOMINI SOTTO IL SOLE

A cura di Isabella Camera D'Afflitto
Nota di Vincenzo Consolo
Lingua originale: arabo
Titolo originale: Riğal fi ash-Shams

Ghassan Kanafani, nato ad Acri in Palestina nel 1938, è rifugiato in Libano con la famiglia nel 1948, alla proclamazione dello stato di Israele. Nel 1953, a Damasco, pubblica i primi racconti e lavora per l’agenzia ONU di aiuto ai profughi; poi si trasferisce in Kuwait dove insegna sino al 1960. In quell’anno inizia a collaborare con i giornali della resistenza palestinese e dal 1969 dirige uno degli organi dei palestinesi. Muore nel 1972 in un attentato del Mossad, assieme alla nipote sedicenne. Ghassan Kanafani è il più importante rappresentante di quel gruppo di Palestinesi che dall'esilio (in arabo Ghurba) hanno contribuito a lottare per la causa palestinese tramite le loro opere artistiche.

Tra le sue opere: La madre di Sa’d (1985) e Ritorno a Haifa (1991). Uomini sotto il sole è del 1963.

Ghassan Kanafani fu scrittore - tra i più significativi della letteratura araba - giunto all'impegno attivo nella lotta del suo popolo dopo i primi libri, e dopo l'attività giornalistica: giunto, si può dire - usando una espressione vecchia ma che si attaglia alla questione palestinese per la quale vale come criterio l'odiosa coppia amico/nemico meglio di ogni altro giudizio -, alla critica delle armi passando dalle armi della critica. Sono dunque pietre le sue parole, e nella loro scabra durezza ritorna il dolore per la terra perduta, la sofferenza dei profughi, la speranza. Ma senza la rozzezza semplice dei nazionalismi (per cui Kanafani è, come dice Vincenzo Consolo presentandolo in questo libro, «prima di essere il palestinese di Acri, scrittore di prim'ordine»), semmai cercando, al fondo delle immediate contrapposizioni, l'inquietudine che nasce dall'osservare il cuore innocente della sofferenza, la sorte di chi non ha nessun riparo. Così la vicenda dei tre uomini sotto il sole - che fuggono dai campi profughi verso il ricco Kuwait e trovano una delle sorti comuni ai molti senza riparo in questo mondo - racconta dell'inferno che si trova subito dietro l'angolo dell'Occidente.