15 marzo 2015

A Mestre una rassegna di film sulla Palestina

Presso il Centro culturale Candiani, in Piazzale Candiani, 7 a Mestre (vedi mappa)

dal 6 marzo viene presentata una rassegna di film palestinesi 

“Cinema senza diritti”

otto pellicole premiate internazionalmente che raccontano l’occupazione e la dignità di un popolo senza voce.
 
Otto film di registi palestinesi per descrivere la dura realtà dell’occupazione israeliana, per raccontare storie di quotidiana violenza, di diritti negati, di oppressione ma anche di resistenza e di dignità, per dare voce ad un popolo che da 67 anni è costretto a vivere sotto una brutale occupazione militare. La rassegna, già presentata a Venezia lo scorso anno, viene riproposta con la speranza che rappresenti l’esordio di un lungo percorso attraverso l’Italia volto a far conoscere una cinematografia, che seppur molto premiata e apprezzata dalla critica, rimane troppo spesso assente dai grandi schermi. A proporre l’iniziativa è l’associazione Cultura è Libertà, una campagna per la Palestina, in collaborazione con il Circuito Cinema della città di Venezia e del Centro Culturale Candiani.

“Nell’organizzare la rassegna abbiamo volutamente privilegiato le produzioni palestinesi, rispetto alla ricca scelta di coproduzioni internazionali” spiegano le organizzatrici della rassegna, Giuseppina Fioretti e Maria Grazia Gagliardi. “Non film sulla Palestina, ma film di palestinesi. Questa scelta, però, si scontra con il problema della distribuzione. Un cinema senza diritti non trova un distributore per le nostre sale”.
Un cinema senza diritti di un popolo senza diritti, senza terra né stato che ha fatto della produzione cinematografica uno strumento per far sentire la propria voce e che ha saputo dare vita a film che documentano, raccontano e denunciano la realtà in cui è costretto a vivere. “Il cinema palestinese è più vivo e attivo che mai e nel panorama della cinematografia mondiale sta attirando sempre più interesse per le condizioni stesse in cui nasce” continuano Giuseppina e Maria Grazia. “Il cinema  palestinese, infatti, è costretto a “sperimentare” così come la Palestina è costretta a inventare e sperimentare forme di lotta sempre diverse per ribadire il suo diritto all’esistenza e alla resistenza.
La rassegna ha preso il via venerdì 6 marzo alle 18:00 con la presentazione del ciclo di film a cui è seguita la proiezione di Frontiere di sogni e di paure di Mai Masri, che ha ottenuto 14 premi internazionali; il 12 marzo è stata proposto Nozze in Galilea di Michel Kleifi, considerato una pietra miliare nella produzione palestinese. 
Venezia è una città molto attenta e interessata alla questione palestinese e negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli eventi che mirano ad un’informazione e sensibilizzazione sulla Palestina, la sua cultura e la sua realtà. 
Nelle prossime settimane verranno proiettati Rana’s wedding di Hany Abu-Assad (19 marzo), Il sale di questo mare di Annemarie Jacir (26 marzo), La sete di Tawfik Abu-Wael e La sposa di Gerusalemme della regista palestinese Sahera Dirbas (9 aprile), molto apprezzato dal pubblico veneziano. La rassegna si concluderà con Intervento divino di Elia Suleiman (16 aprile), Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2002 e Ticket to Jerusalem di Rashid Masharawi (23 aprile).

Tutti i film saranno presentati in versione originale con sottotitoli in italiano, ingresso libero, alle ore 18.00 del giorno indicato.