13 settembre 2014

Manifestazione Nazionale per la pace e il disarmo a Firenze


Associazione per la Pace
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 Noi di 

Assopace
 ci vediamo a Firenze per construire un percorso di Pace e Giustizia. 

Vieni anche tu!

A Firenzedomenica 21 settembre 2014
Piazzale Michelangiolo - ore 11/16
Manifestazione Nazionale 
per la pace e il disarmo
Aderisci e partecipa.
Facciamo  insieme UN PASSO DI PACE!
Basta guerre! Mai più vittime! Fermiamo le stragi di civili indifesi,
a Gaza, in Palestina, in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Ucraina, Congo, ....
Per  Libertà, Diritti, Dignità, Giustizia, Democrazia.
Restiamo umani, facciamo sentire la nostra voce, mobilitiamo la società civile in Europa ed in Medio Oriente contro le guerre, contro le stragi di civili e contro i mercanti di armi, contro le politiche che quelle guerre hanno favorito, legittimato e a volte promosso.
Diamo voce  a chi resiste e si oppone in modo nonviolento alle guerre, alle pulizie etniche, alle politiche di guerra, ai regimi dittatoriali, al razzismo, all'apartheid.
Costruiamo insieme una nuova storia di pace, di libertà, di diritti, di democrazia e di giustizia, diamo vita a un'alleanza civica in Europa e nel Mediterraneo contro le guerre e per il disarmo.
Lanciamo da Firenze una piattaforma di richieste e di campagne per un cambio di passo delle politiche dei governi e delleistituzioni internazionali. 
Il passo di pace che dobbiamo fare è tanto urgente quanto ambizioso e difficile.
Perché fermare le guerre e le stragi significa dare finalmente il primato del governo globale del pianeta e delle relazioni tra Stati alla politica multilaterale, ad un sistema delleNazioni Unite da riformare e da potenziare; significa cambiare il modello di sviluppo, non più orientato al consumo del pianeta per il benessere di pochi ma alla sostenibilitàfutura ed al benessere di tutti; significa applicazione e rispetto da parte di tutti gli Stati degli accordi, delle convenzioni internazionali e dei diritti umani con meccanismisanzionatori e con un sistema di polizia e di giustizia internazionale operativo; significa riconoscere il diritto d'asilo e dare accoglienza ai profughi di guerra; significa investirenella ricerca, nell'educazione, nell'ambiente, nell'economia e nel lavoro, nella giustizia sociale, nella democrazia, nella cultura, nel dialogo, nella difesa civile, nella cooperazione, in funzione della pacifica e plurale convivenza e del governo democratico globale, convertendo qui le enormi risorse spese per armamenti e guerre decennali.
Se questo cambio di passo delle politiche non si realizzasse in queste direzioni sappiamo bene cosa ci aspetta, è sotto gli occhi di tutti: sono i 2000 morti di Gaza, ilcarcere a cielo aperto per 1,8 milioni di palestinesi, i 47 anni di colonizzazione e occupazione israeliana della Palestina, una vita sotto minaccia  per il popolo israeliano, le200mila vittime del conflitto siriano e le circa 2000 vittime che il conflitto iracheno sta mietendo ogni mese, la guerra, i prodromi della pulizia etnica, la violazionedell'autodeterminazione dei popoli in Ucraina, come in Palestina e nel Sahara Occidentale; le infiltrazioni mafiose e criminali in ogni conflitto, l'uso del terrorismo anche daparte degli Stati, la tortura, la detenzione illegittima, gli scomparsi,il fondamentalismo, il sostegno a dittatori e monarchie medioevali per difendere potenti interessi di parte e inostri approvvigionamenti energetici; sono le esecuzioni di massa, la proliferazione degli armamenti e dell'economia di guerra, i milioni di profughi e di disperati in fuga, lafinanza speculativa, il fallimento degli Stati, il saccheggio dei beni comuni e la crisi delle democrazie, la propaganda e le informazioni strumentalmente distorte dai poteri fortiche  influenzano e condizionano lopinione  pubblica… un elenco infinito di drammatici eventi che si ripetono sistematicamente, diventando parte del nostro quotidiano comefossero disastri inevitabili per proseguire il corso della civiltà, la nostra.
Questo è il bivio che abbiamo di fronte: continuare a denunciare in modo generico questa realtà o lavorare con determinazione e strategia per mutare le politicheresponsabili della proliferazione delle guerre, per costruire un'alternativa a questo corso della storia? Puntare l’indice solo sugli effetti o denunciare e sradicare le cause della violenza diretta, culturale e strutturale che permea il nostro sistema, di cui siamo in parte tutti complici?
Alla viltà, al cinismo  ed alla violenza, vogliamo sostituire l'alternativa del coraggio, della nonviolenza, della disobbedienza civile.
A Firenze, in continuità con l'Arena di Pace e Disarmo, ascolteremo testimonianze provenienti dai teatri di guerra e le voci di chi si oppone in Europa e nelmondo alle politiche di guerra, per fare assieme questo passo di pace. Raccoglieremo e lanceremo concrete richieste alla politica, campagne che segnano un cambio di passonelle  proposte per la soluzione politica dei conflitti, per la pace, per i diritti, per la giustizia, per il disarmo e la difesa civile non armata e nonviolenta.
Invitiamo quindi ad aderire a questo appello partecipando alla manifestazione di Firenze ed organizzando mobilitazioni in altre città europee e centri martoriatidai conflitti. Vi chiediamo di inviare fin dora alla Segreteria dellevento, oltre all'adesione, le proposte e campagne concrete, già strutturate, che vorreste rilanciare durante lamanifestazione e inserire nella piattaforma finale. 
Comitato Promotore: Rete della Pace, Rete Italiana Disarmo, Sbilanciamoci, Tavolo Interventi Civili di Pace. 
IMPORTANTE!
Da un passaparola telefonico è emersa la possibilità di organizzare un pullman da Vicenza, città molto interessata al tema della pace.

Perciò chi desidera andare a Firenze domenica 21 comunichi quanto prima l'adesione a:
Miriam Gagliardi - miriam.gag@alice.it - 0444-530763
Mariangela Santini - mari.santini@virgilio.it - 3357522302
E’ importantissimo sapere, almeno a grandi linee, quante persone possono essere interessate in modo da prenotare il bus