23 febbraio 2010

Serata di ricordi e letture in memoria di Mahmoud Darwish


Potete legarmi mani e piedi

Togliermi il quaderno e le sigarette

Riempirmi la bocca di terra:

La poesia e' sangue del mio cuore vivo

sale del mio pane, luce nei miei occhi.





Omaggio a Mahmoud Darwish

giovedì 4 marzo 2010 ore 20,45

Palazzo Moroni, Sala Paladin

PADOVA

Saluto del Sindaco di Padova Flavio Zanonato

Interventi di Siham Barghouti, Ministra della Cultura dell'Autorità Nazionale Palestinese

e di Bassima Awad, Presidente di Al Kuds e della Comunità Palestinese nel Veneto

Coordina e cura la serata : Lucia Sorbera, Università degli Studi di Milano e Al Quds

Leggono le attrici: Serena Fiorio, Giovanna Simbula e Saida Puppoli

Conclude le letture il poeta Salah Mhamed con una poesia dedicata al grande Poeta.

Leggi il profilo di Mahmoud Darwish su Wikipedia


SIHAM BARGHOUTY, Ministra della Cultura Palestinese

Nata nel 1948 a Hebron, si è laureata dal Dipartimento d’Economia dell’Università di Alessandria di Egitto nel 1970. E’ un'attivista politica, sociale e per la pace. Ha lottato per la difesa dei lavoratori e per i diritti umani.

Molto impegnata per il riconoscimento della parità nei diritti tra uomini e donne, fonda la prima organizzazione politica della donne palestinesi, la Federazione Palestinese di Azione delle Donne (PFWA). Nel 1994 dà vita all' AOWA con lo scopo di rendere attivo il ruolo della donna palestinese con gruppi di lavoro in varie città palestinesi che elaborano piani programmatici di mutuo aiuto per la creazione di microattività economiche e di formazione, sviluppando un importante lavoro di rete. Ha collaborato con le lavoratrici tessili per la costituzione del loro sindacato e con i sindacati generali per la difesa dei diritti delle lavoratrici (uguale salario per uguale lavoro - vacanza 8 marzo, giorno delle donne - diritto dei lavoratori a far parte di un sindacato). Collabora con il movimento studentesco per una maggiore presenza delle ragazze nelle rappresentanze studentesche universitarie.

Ad un lungo periodo di arresti domiciliari seguono per lei due anni e mezzo di detenzione nella prigione israeliana di El-Ramla, oltre all'interdizione a lasciare i territori palestinese fino al 1987, che le impedirà di assistere la madre morente in un ospedale di Amman. Nel 1987 segue il marito in esilio in Giordania, dove rimane per tre anni.

Aderisce al progetto di uno stato palestinese nei confini del 1967, quale soluzione politicamente realistica al conflitto Israelo-Palestinese. Entra a far parte del Comitato Centrale del Fronte Democratico per la liberazione della Palestina ed ora è dirigente dell'Unione Democratica Palestinese. Partecipa alle conferenze per la pace tra donne palestinesi e israeliane ed è parte attiva nella costituzione di gruppi di donne palestinesi per la pace. Nel 2005 collabora alla stesura della risoluzione 1325 delle Nazioni Unite, che invita gli Stati Membri a garantire l'aumento della rappresentanza femminile a tutti i livelli decisionali.